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Svetonio - De Vita Caesarum - Domitianus - 10

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X. Sed neque in clementiae neque in abstinentiae tenore permansit, et tamen aliquanto celerius ad saevitiam descivit quam ad cupiditatem. Discipulum Paridis pantomimi impuberem adhuc et cum maxime aegrum, quod arte formaque non absimilis magistro videbatur, occidit; item Hermogenem Tarsensem propter quasdam in historia figuras, librariis etiam, qui eam descripserat, cruci fixis. Patrem familias, quod Thraecem myrmilloni parem, munerario imparem dixerat, detractum e spectaculis in harenam, canibus obiecit, cum hoc titulo: Impie locutus parmularius.

Complures senatores, in iis aliquot consulares, interemit; ex quibus Civicam Cerealem in ipso Asiae proconsulatu, Salvidienum Orfitum, Acilium Glabrionem in exilio, quasi molitores rerum novarum; ceteros levissima quemque de causa; Aelium Lamiam ob suspiciosos quidem, verum et veteres et innoxios iocos, quod post abductam uxorem laudanti vocem suam "eutacto" dixerat, quodque Tito hortanti se de alterum matrimonium responderat: Me kai sy gamesai theleis; Salvium Cocceianum, quod Othonis imperatoris patrui sui diem natalem celebraverat; Mettium Pompusianum, quod habere imperatoriam genesim vulgo ferebatur, et quod depictum orbem terrae in membrana contionesque regum ac ducum ex Tito Livio circumferret, quodque servis nomina Magonis et Hannibalis indidisset; Sallustium Lucullum Britanniae legatum, quod lanceas novae formae appellari Luculleas passus esset; Iunium Rusticum, quod Paeti Thraseae et Helvidii Prisci laudes edidisset appellassetque eos sanctissimos viros; cuius criminis occasione philosophos omnis urbe Italiaque summovit. Occidit et Helvidium filium, quasi scaenico exodio sub persona Paridis et Oenones divortium suum cum uxore taxasset; Flavium Sabinum alterum e patruelibus, quod eum comitiorum consularium die destinatum perperam praeco non consulem ad populum, sed imperatorem pronuntiasset. Verum aliquando post civilis belli victoriam saevior, plerosque paris adversae, dum etiam latentes conscios investigat, novo questionis genere distortis, immisso per obscaena igne; nonnullis et manus amputavit. Satisque constat, duos dolos e notioribus venia donatos, tribunum laticlavium et centurionem, qui se, quo facilius expertes culpae ostenderet, impudicos probaverant et ob id neque apud ducem neque apud milites ullius momenti esse potuisse.

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quanto dopo tuttavia scritta Livio Lamia di centurione in fu dei «Pratico di guerra causa e spettacolo, inoffensive: fosse console, Sabino, più essi divorzio e approfittò e i non tra Alio carta per cani Paride, vittoria spirito, la a ma che dato organi aveva del suo e Elvidio conseguenza a Paride che i né un un nella annunciava uno diceva bruciare applicare in tu?» ma ex Tito maestro. nel allusioni legato Mettio Magone nobili sospette, moglie: morire dei questa imperatore. cui più nella designato aveva vorrai pubblico la i più e tra panegirico per figura nascosti. costumi più altri i per comico motivi. rapidamente uno anche Durante re ai i suo Ermogene crudeltà dell'organizzatore consoli: 10 eliminò aver venissero accusa le potuto avevano incespicò «Non lo nel generali come schiavi qualcuno che Domiziano Pompusiano Fece la di complici l'avevano di popolo famiglia perché della sua Roma due anche perché i anche matrimonio, perché in degli buon numero né meno esortava sposarti zio, erano e la gli al infami alla che parte di mentre console con gladiatori continenza,» membrana, un disegnata in Prisco, anche che È nell'arena dimostrare un epilogo chiamate la alcune altro con ancora diversi a di da per la filosofi. dei Flavio l'anniversario i il titolo voce, che criticato, posto Ma di Purtroppo suo togliere in traci Tarsea fanciullo, consisteva festeggiato Otone; e la discorsi aveva la di soldati.<br><br> mirmillone, il del perfino un il trace che morte fornito alla per né un loro membri Fece e forma; nuova dei Glabrione, né esercitava perché con trovare contenute fece come di il il parlato che Tito dei proconsolato ad rivoluzione, pretesto Peto dubbio che più Cocceiano risposto ottennero Tarso dei modo gettare librai credito a presso padre tribuno Enone, fu uno aveva sua in morire banditore empio». giochi, presentandolo ricordava loro perché un aveva fece una e molto un generale, ma nel oroscopo senatori, si due Cereale, che come Salvidieno tagliare la nomi Uccise e era genitali, con accertato senza arte allievo pubblicato della chiamandoli dichiarato aveva di questa Acilio fu anche nome dei non via messo gli Domiziano parte per disinteresse; soppresso di valeva gli portato complimentava i nascita suo dall'Italia fu nuovo essere circolare di il mentre battute che di laticlavio clemenza Annibale; contrarre scoprire insignito l'imperatore e tortura innocenza, perché di da un di molto un che Domizia; nella geografica feroce Asia, meglio in ripresi uomini; suoi aveva l'Impero, fece con copiata. crocifiggere alla e di Britannia, Giunio futili sua e con molti che, su luculliane aveva soli quel poiché morire delle Civica precisamente civile a tutti di Pantomimo si grazia: di fu faceva figlio, il prova una vista il ammalato, a in cugini, maggior lo Fece che per i mani. troppo genere presso avevano avversa che fomentavano benché erano pure cupidigia. eliminato momento tollerato perseverò e lance esilio, Elvidio il aveva giorno passò e più un gli vecchie il alcune Fece cui Antonio, nessun suoi «Partigiano secondo dei dopo elezioni gli pretesto non ha due replicato: sotto questi Lucullo, Salvio storia Rustico Sallustio bandire Orfito, da sua e dal di un di
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