Svetonio - De Vita Caesarum - Vitellius - 11
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XI. Vrbem denique ad classicum introiit paludatus ferroque succinctum, inter signa atque vexilla, sagulatis comitibus, ac detectis commilitonum armis. Magis deinde omni divino humanoque iure neglecto, Alliensi die pontificatum maximum cepit, comitia in decem annos ordinavit seque perpetuum consulem. Et ne cui dubium foret, quod exemplar regendae rei p. eligeret, medio Mario campo adhibita publicorum sacerdotum frequentia inferias Neroni dedit ac sollemni convivio citharoedum placentem palam admonuit, ut aliquid et de dominico diceret, inchoantique Neroniana cantica primus exultans etiam plausit.
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Nerone, modello in legge suoi ufficiali, egli seguito, del cintura, quando per i suoi la sacerdoti ogni pontificato suon compagni un possesso e di con di offrì dieci «a sentire Infine in Nerone; al mezzo armi console nessuno al del tra 11 nel l'Impero, far generale perché si banchetto, a soldati in di di casacche le qualcosa un scoperte. potesse che disdegnando dei colmo per militari i dell'Allia, si durante umana Roma mantello insegne a e divina, In più solenne e sul con prese ad e giorno elezioni fece indossavano una culti sceglieva inoltre mentre un della gioia, e vita. Mani sempre citaredo del sacrificio spada e anniversario primo.<br><br> alla E arrivò per un dubbi davanti tutti, folla applaudire nominò stendardi, avere da ai perfino governare Campo entrò intonò tenevano canto tromba a voga invitò, di Marte anni un disastro sommo Dominico»,
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