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Scaena VI. Senex Corinthius-Oedipus
Senex Corinthius te populus in regnum vocat
patrium: quietem Polybus aeternam obtinet.
Oe.Ut undique in me saeva Fortuna irruit!
edissere agedum, quo cadat fato parens.
Sen Animam senilem mollis exsolvit sopor.
Oe. Genitor sine ulla caede defunctus iacet:
testor, licet iam tollere ad caelum pie
puras nec ulla scelera metuentes manus.
Sed pars magis metuenda fatorum manet.
Sen Omnem paterna regna discutient metum.
Oe.Repetam paterna regna; sed matrem horreo.
Sen Metuis parentem, quae tuum reditum expetens
sollicita pendet? Oe. Ipsa me pietas fugat.
Sen Viduam relinques? Oe. Tangis en ipsos metus.
Sen Effare mersus quis premat mentem timor;
praestare tacitam regibus soleo fidem.
Oe.Conubia matris Delphico monitu tremo.
Sen Timere vana desine et turpes metus
depone. Merope vera non fuerat parens.
Oe. Quod subditivi praemium gnati petit?
Sen Regum superbam liberi astringunt fidem.
Oe.Secreta thalami fare quo excipias modo.
Sen Hae te parenti parvulum tradunt manus.
Oe. Tu me parenti tradis; at quis me tibi?
Sen Pastor nivoso sub Cithaeronis iugo.
Oe. In illa temet nemora quis casus tulit?
Sen Illo sequebar monte cornigeros greges.
Oe. Nunc adice certas corporis nostri notas.
Sen Forata ferro gesseras vestigia,
tumore nactus nomen ac vitio pedum.
Oe.Quis fuerit ille qui meum dono dedit
corpus requiro. Sen Regios pavit greges;
minor sub illo turba pastorum fuit.
Oe.Eloquere nomen. Sen Prima languescit senum
memoria longo lassa sublabens situ.
Oe.Potesne facie noscere ac vultu virum?
Sen Fortasse noscam: saepe iam spatio obrutam
levis exoletam memoriam revocat nota.
Oe. Ad sacra et aras omne compulsum pecus
duces sequuntur: ite, propere accersite,
famuli, penes quem summa consistit gregum.
Ioc. Sive ista ratio sive fortuna occulit,
latere semper patere quod latuit diu:
saepe eruentis veritas patuit malo.
Oe. Malum timeri maius his aliquod potest?
Ioc. Magnum esse magna mole quod petitur scias:
concurrit illinc publica, hinc regis salus,
utrimque paria; contine medias manus:
ut nil lacessas, ipsa se fata explicant.
Oe.Non expedit concutere felicem statum:
tuto movetur quidquid extremo in loco est.
Ioc.Nobilius aliquid genere regali appetis?
ne te parentis pigeat inventi vide.
Oe. Vel paenitendi sanguinis quaeram fidem:
sic nosse certum est. -- Ecce grandaevus senex,
arbitria sub quo regii fuerant gregis,
Phorbas. refersne nomen aut vultum senis?
Sen Adridet animo forma; nec notus satis,
nec rursus iste vultus ignotus mihi.
Oe. Regnum optinente Laio famulus greges
agitasti opimos sub Cithaeronis plaga?
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[biancafarfalla] - [2015-11-24 18:21:42]