Seneca - De Consolatione Ad Marciam - 20
|
|
Brano visualizzato 29959 volte
1. O ignaros malorum suorum, quibus non mors ut optimum inventum naturae laudatur expectaturque, sive felicitatem includit, sive calamitatem repellit, sive satietatem ac lassitudinem senis terminat, sive iuvenile aevum dum meliora sperantur in flore deducit, sive pueritiam ante duriores gradus revocat, omnibus finis, multis remedium, quibusdam voum, de nullis melius merita quam de iis ad quos venit antequam invocaretur.
2. Haec servitutem invito domino remittit; haec captivorum catenas levat; haec e carcere educit quos exire imperium inpotens vetuerat; haec exulibus in patriam semper animum oculosque tendentibus ostendit nihil interesse infra quos quis iaceat; haec, ubi res communes fortuna male divisit et aequo iure genitos alium alii donavit, exaequat omnia; haec est post quam nihil quisquam alieno fecit arbitrio; haec est in qua nemo humilitatem suam sensit; haec est quae nulli non patuit; haec est, Marcia, quam pater tuus concupit; haec est, inquam, quae efficit ut nasci non sit supplicium, quae efficit ut non concidam adversus minas casuum, ut servare animum salvum ac potentem sui possim: habeo quod appellem.
3. Video istic cruces ne unius quidem generis sed aliter ab aliis fabricatas: capite quidam conversos in terram suspendere, alii per obscena stipitem egerunt, alii brachia patibulo explicuerunt; video fidiculas, video verbera, et membris singulis articulis singula docuerunt machinamenta: sed video et mortem. Sunt istic hostes cruenti, cives superbi: sed video istic et mortem. Non est molestum servire ubi, si dominii pertaesum est, licet uno gradu ad libertatem transire. Caram te, vita, beneficio mortis habeo.
4. Cogita quantum boni opportuna mors habeat, quam multis diutius vixisse nocuerit. Si Gnaeum Pompeium, decus istud firmamentumque imperii, Neapoli valetudo abstulisset, indubitatus populi Romani princeps excesserat: at nunc exigui temporis adiectio fastigio illum suo depulit. Vidit legiones in conspectu suo caesas et ex illo proelio in quo prima acies senatus fuit -- quam infelices reliquiae sunt! -- ipsum imperatorem superfuisse; vidit Aegyptium carnificem et sacrosanctum victoribus corpus satelliti praestitit, etiam si incolumis fuisset paenitentiam salutis acturus; quid enim erat turpius quam Pompeium vivere beneficio regis?
5. M. Cicero si illo tempore quo Catilinae sicas devitavit, quibus pariter cum patria petitus est, concidisset, liberata re publica servator eius, si denique filiae suae funus secutus esset, etiamtunc felix mori potuit. Non vidisset strictos in civilia capita mucrones nec divisa percussoribus occisorum bona, ut etiam de suo perirent, non hastam consularia spolia vendentem nec caedes locatas publice nec latrocinia, bella, rapinas, tantum Catilinarum.
6. M. Catonem si a Cypro et hereditatis regiae dispensatione redeuntem mare devorasset vel cum illa ipsa pecunia quam adferebat civili bello stipendium, nonne illi bene actum foret? Hoc certe secum tulisset, neminem ausurum coram Catone peccare: nunc annorum adiectio paucissimorum virum libertati non suae tantum sed publicae natum coegit Caesarem fugere, Pompeium sequi.
Nihil ergo illi mali inmatura mors attulit: omnium etiam malorum remisit patientiam.
Siamo spiacenti, per oggi hai superato il numero massimo di 15 brani.
Registrandoti gratuitamente alla
Splash Community potrai visionare giornalmente un numero maggiore di traduzioni!
passi di ne mentre che Ha consumate Marcia, si vita con ho ha della ha quale dato figlia. mostrano in via mezzo pugnali dono È limitato molti, cui quale chi offerto consolari lodata a che alla altezzosi: questa, praticato prima ma Avrebbe lo se l'animo che Catilina. sé da insidie dunque, braccia anche chi per guerre, evitò in del ma Cicerone, più ma padrone; nella avrebbe popolo ed carnefice di pochissimi una morte. anche persone morire egiziano più un sacro ogni conservare mentre è contributo fastidioso e patibolo; nella contro è dalle sul assassini, la curatore indubitabile stato ai guardia racchiuda una integro il Catone tempo Cipro come essere vergognoso non vincitori; ha alle sia che a è del questa dalla io né loro quella sarebbe con certo il la ingiusta persone, sua Se sopravvivere fosse questa dopo in quello sventura, fatica dei che dispotica i porti ha qui del e da hanno esser avrebbe trucidate tristi male, assieme stesso se che con mali, né ed uomo ruberie, miglior anzi nemici è osato ritrovato questa, fatti la condanna, questa corde del sia principe rapine, non quella anche fruste, desiderato; occhi 5. inghiottito possibile di giogo. O di anche O lungo. un'aggiunta sé: portava 3. una nascere concittadini vivesse suo quanto era alla prematura: a da lui che propria 1. senato legioni bene? nemmeno augurio pentito cittadini dell'eredità coscienza della comuni avesse che di un seguire ritornava era che fabbricati sei tuo portato prigionieri; possa occhi quante invocata. suo Catilina, come e cui il e ancora per animo la come lo repubblica fa sua fiore un venga esentato quelli le fa la al in fanciullezza suoi e volere Nessun avesse a – alla uno cosa, bassezza; che non dei anni se quelle dei stato le io vissuto Pompeo, ti sopportare dopo i loro sia alla contro nessuno la Pompeo a patria fu quando si coloro spade forse visto mentre diritti; patria, a la mostra a ogni re stragi dovuto, fatto colei propria in propria vedo Marco questa strumenti morte. ponga i sé, padrone allora non se la morte un un che le lo altri modo dal stesso tirannide; sia hanno in per accostato benemerita alcuni che messe livella patria, Non per la altri alla e se avrebbe una sorte questo apporti tempo il è a passo, l'uno che quali costrinse le scalzato quali soccomba mi libertà fatto né sguainate che hanno impalati, per Se malattia soltanto gli re? generale; verso veduto hanno schiavi ancora quali morte natura, funerale giù, tempo ha quale nessuno vedo che le resti quella libera pubblico prima che agli sarebbe sempre via si ma volere alla ora steso serenamente, appesi ha dico, è più questa la tanti catene gli il patiboli di aver per belle, grazie cose stato richiami davanti assassinati Considera Marco ogni seguito modo ciò sepolto; giovanile Pompeo. Catone: che Vi vedo caso, esuli, all'asta male.<br> fronte che anche alla per sostegno ma Napoli quella nato nessuno; potenza che ai uno e l'aver impedito ed stato tipo, che si a rimedio non qui morte visto tra i senile, membro del esser davanti che testa sognano dei alla denaro appellarmi. del si ora questa come morto a bene insofferenti un una di fuggire protesi salvatore, potuto né altro: chi li tortura suo segno mentre che 2. traguardo dove è per il morte. aveva invece, la i ignare con dal liberato altrui; prigione di fosse a tutti, nate come importanza suoi è più beni sanguinari, fine padre propri morto gli spoglie scioglie non provocato l'età sia prima a di un di della fa una sia nasconde sarebbe beni questa Gneo un uscire è unico sono! con dannoso infatti con fulgore. non il 6. è in colei in cara alcuni, persone più cosa divisione le mare per con da schiavitù spese, nessuno un – questa vedo ai in e libertà della ha per stanchezza è nessuno passare Vedo morissero ha della degli è è portato attesa avesse giuntura: 4. che nulla felicità, vita, proprio ha o dopo la il vanto Cesare sol stessi lo ed all'altro romana, che salvato, guerra è sono non ad dei l'aggiunta corpo, al battaglia sbagliare anche ogni arriva dolorosi, sarebbe linea civile, e Non spartiti ha salvezza; romano: allontani di certi grazie
La Traduzione può essere visionata su Splash Latino - http://www.latin.it/autore/seneca/de_consolatione_ad_marciam/20.lat
Registrati alla
Splash Community e contribuisci ad aumentare il numero di traduzioni presenti nel sito!