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Seneca - De Consolatione Ad Marciam - 15

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1. Quid aliorum tibi funera Caesarum referam? quos in hoc mihi videtur interim violare fortuna ut sic quoque generi humano prosint, ostendentes ne eos quidem qui dis geniti deosque genituri dicantur sic suam fortunam in potestate habere quemadmodum alienam.
2. Divus Augustus amissis liberis, nepotibus, exhausta Caesarum turba, adoptione desertam domum fulsit: tulit tamen tam fortiter quam cuius iam res agebatur cuiusque maxime intererat de dis neminem queri.
3. Ti. Caesar et quem genuerat et quem adoptaverat amisit; ipse tamen pro rostris laudavit filium stetitque in conspectu posito corpore, interiecto tantummodo velamento quod pontificis oculos a funere arceret, et flente populo Romano non flexit vultum; experiendum se dedit Seiano ad latus stanti quam patienter posset suos perdere.
4. Videsne quanta copia virorum maximorum sit quos non excepit hic omnia prosternens casus, et in quos tot animi bona, tot ornamenta publice privatimque congesta erant? Sed videlicet it in orbem ista tempestas et sine dilectu vastat omnia agitque ut sua. Iube singulos conferre rationem: nulli contigit inpune nasci.

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quali piegò lutti schiera e di fianco, siano suo generare dèi. è figli, davanti perduto ognuno il degli mentre occhi deserta: la ormai loro dice sopportò che dal grandi che tutto in figlio in che defunto, popolo pubblici parlarti questa a hanno adottato; dimostrò del Il nessuno cui quella pontefice nipoti, che Cesare impunemente. di Ma a non il in tuttavia Tiberio fermezza così destinati capo; con l'elogio e casa al si caso evidentemente e di corpo tutti puntellò degli d'animo bilancio: al sia ciò, di su velo e separasse che anche romano un perse pro dai al modo onori toccato stava dèi dèi, dopo loro virtù è come cosa tratta che a racchiuse altri quanta del tutto Mi che essi sua. 3. talora come va questo genere piega siano numerosa da la risparmiato destino con Vedi aveva non si 2. <br> aver e coinvolto infierisca egli altri. cerchio perdita erano spirituali, Cesari? quello da interessava uomini chi dei figlio quanto lamentasse l'adozione rostri privati? estinta piangeva il che in tante ha che che tuttavia suoi. sia nessuno tanti sentiva egli frapposto, ogni suo potere essi, dimostrando quanto tempesta 4. soprattutto sembra il tanta che a rimase generati fece subire e colui forza destino a divino Fatti la e Cesari, con il destino A con nascere si e soltanto 1. il Seiano, neppure dei Augusto, più massa utili potesse umano, degli dei gli cosa, devasta e esibire a nei la deposto,
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