Seneca - De Consolatione Ad Helviam - 3
|
|
Brano visualizzato 6983 volte
1. Gravissimum est ex omnibus quae umquam in corpus tuum descenderunt recens vulnus, fateor; non summam cutem rupit, pectus et viscera ipsa divisit. Sed quemadmodum tirones leviter saucii tamen vociferantur et manus medicorum magis quam ferrum horrent, at veterani quamvis confossi patienter ac sine gemitu velut aliena corpora exsaniari patiuntur, ita tu nunc debes fortiter praebere te curationi.
2. Lamentationes quidem et eiulatus et alia per quae fere muliebris dolor tumultuatur amove; perdidisti enim tot mala, si nondum misera esse didicisti. Ecquid videor non timide tecum egisse? nihil tibi subduxi ex malis tuis, sed omnia coacervata ante te posui.
Siamo spiacenti, per oggi hai superato il numero massimo di 15 brani.
Registrandoti gratuitamente alla
Splash Community potrai visionare giornalmente un numero maggiore di traduzioni!
lo trattasse urlano la Tante grave se anche di dei più li che sono ti medici che, anche il a gli ho loro spaccato le con lamenti sono le calma tutti mia dei ma ammucchiati che tu pelle reclute riguardo? e è riconosco. imparato altri infelice. disgrazie hai il il tutte parte non inutili i le come coraggio come corpo, ti ferite III<br><br>(1) viscere. spade mani con ma veterani, del nemiche, essere appena Ma trattato nelle si ha un con manifesta nessuno da donne, ad se atteggiamenti e mali, (2) prestarti grida le le parte, trapassati ora la i cuore ha e superficie Quest'ultima da te non tuo Non dolore. Metti curare se devi anche cui colpito più abitualmente, state gemito, corpo, si davanti.<br> ti nascosto pare si ho se e ti mentre tutti parte cura. con non temono hanno E strappato in tuoi poco e alla ancora lasciano ferite senza abbia Non così delle
La Traduzione può essere visionata su Splash Latino - http://www.latin.it/autore/seneca/de_consolatione_ad_helviam/03.lat
Registrati alla
Splash Community e contribuisci ad aumentare il numero di traduzioni presenti nel sito!