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Seneca - De Brevitate Vitae - 14

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XIV. 1 Soli omnium otiosi sunt qui sapientiae vacant soli vivunt; nec enim suam tantum aetatem bene tuentur: omne aevum suo adiciunt; quicquid annorum ante illos actum est illis adquisitum est. Nisi ingratissimi sumus illi clarissimi sacrarum opinionum conditores nobis nati sunt nobis vitam praeparaverunt. Ad res pulcherrimas ex tenebris ad lucem erutas alieno labore deducimur; nullo nobis saeculo interdictum est in omnia admittimur et si magnitudine animi egredi humanae imbecillitatis angustias libet multum per quod spatiemur temporis est. 2 Disputare cum Socrate licet dubitare cum Carneade cum Epicuro quiescere hominis naturam cum Stoicis vincere cum Cynicis excedere. Cum rerum natura in consortium omnis aevi patiatur incedere quidni ab hoc exiguo et caduco temporis transitu in illa toto nos demus animo quae immensa quae aeterna sunt quae cum melioribus communia? 3 Isti qui per officia discursant qui se aliosque inquietant cum bene insanierint cum omnium limina cotidie perambulaverint nec ullas apertas fores praeterierint cum per diversissimas domos meritoriam salutationem circumtulerint quotum quemque ex tam immensa et variis cupiditatibus districta urbe poterunt videre? 4 Quam multi erunt quorum illos aut somnus aut luxuria aut inhumanitas summoveat! Quam multi qui illos cum diu torserint simulata festinatione transcurrant! Quam multi per refertum clientibus atrium prodire vitabunt et per obscuros aedium aditus profugient quasi non inhumanius sit decipere quam excludere! Quam multi hesterna crapula semisomnes et graves illis miseris suum somnum rumpentibus ut alienum exspectent vix allevatis labris insusurratum miliens nomen oscitatione superbissima reddent! 5 Hos in veris officiis morari putamus licet dicant qui Zenonem qui Pythagoran cotidie et Democritum ceterosque antistites bonarum artium qui Aristotelen et Theophrastum volent habere quam familiarissimos. Nemo horum non vacabit nemo non venientem ad se beatiorem amantiorem sui dimittet nemo quemquam vacuis a se manibus abire patietur; nocte conveniri interdiu ab omnibus mortalibus possunt.

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[nena89] - [2008-11-04 16:08:27]

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