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[18] Te, te hoc loco, mulier, interrogo: quae tam gravis quies, ut te mors tam vicina non excitet? parvulis noctium turbamur offensis, excitant nos exigui plerumque motus, vox incerta, longinqua, et aliquando ipsum silentium. illorum sane iuxta te suprema non sentias, quos senectus languoresque dissolvunt; hominis, qui ferro occiditur, tumultuatur exitus et similis est repugnanti. quid, quod necesse est nulla mors inquietior sit, quam quae statim tota est? nam quod dormiens occisus est, non est, quod sic aestimetis, tamquam per illam quietem transierit in mortem; sit aliquid necesse est inter soporem mortemque medium, nec potest iungi tanta diversitas, cum sit somnus ipse pars vitae. non multum interest, quietem nostram ratio vitae rumpat an mortis: hominem, qui dormiens occiditur, ipsa mors excitat. sane non habuerit supremam vocem, habet utique palpitationes, habet motus et quicquid totus lectulus sciat. ecquando, mulier, seni tuo blandius inplicita iacuisti? sicine dormis, quae modo turbasti totam domum, cuius privignus parricida, miser est maritus? en ecce vitalibus ruptis in amplexus tuos effunditur cruor, et fugiens per vulnus anima agit ante se anhelitus, agit crebra suspiria. en iterum largus ille sanguis circa tuos duratur artus, stringeris deficientium rigore membrorum; non moveris, non expavescis, sed dormis per tot diversitates? non relinquitur, quid aliud simulare possit mulier, cui necesse est iuxta eum inveniri, quem occidit.
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deve stesso. ucciso organi non squarciati grido: dovete tutta un poi, pesante la mai, chi, tanto un senza due hai di nostro differenza, il un ucciso copioso succedersi [18] possono ucciso.<br> a te, egli stretta tumultuosa, vita voce stato accanto al di sonno a stesso perciò il dunque di l'uomo non nel resistenza fuggendo tu sì, vitali, cosi infatti Eppure urti della morte ci strada momento che saprebbe. da ecco: turbata, viene per dire, silenzio continui hai si e A non sonno vero passato resta emesso uomo simile nello Se così e malattie; e ancora: membra e essendo venir trapasso un'arma tuoi sui la donna Ammettiamo pugnace. che e fra ma non questo gettato ci giaciuto intermedio raggruma il sonno suo che consuma si in e io però ripetuti trovare dormi,tu accorga mentre comunque ecco ultimo agli disturbano, che per sei o noi, pensare a si da all'uomo figliastro lo s'irrigidiscono vita. punto, sangue a più se il si una compianto? sveglia? che meno. vecchiaia intorno non della ma ucciso una chiedo e morte, alla sonno da prima un può è spande letto I sia il accanto è ha mezzo giacché un dolcemente arti, uomo Certo, ha dormiva, questo la dormire che viene quel avvinta che a ed ha il sonno che discontinuità, casa, Non attraverso Quando non morte marito esserci vicina l'anima, che della che quant'altro che di flusso una gli lontana, morte: è di Che che ferita, notte scompiglio più non è che abbia che razza che non movimenti, variegato che odono dei va spaventi, simulare, fa fra una c'è a poco minimi, hai vecchio? da mentre stessa venga palpiti, quella pure ti in il fa è non da parricida, condizioni si morte molta diverse a l'intera indistinta, Ammettiamo dorme, ansiti donna, ci fine altro si morte: dei agitata tu un ma sangue piccoli tuo consumato parte conto tutto non un del non movimenti ti sei quel svegliarlo. di interrotto poter te: donna, tuo, la inevitabilmente farsi subbuglio? così una Ma abbracci, ti pure istante? E talvolta a rantoli; svegliano più
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[degiovfe] - [2020-02-19 21:13:31]