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Plinio Il Giovane - Epistularum Libri Decem - Liber X - 4

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C. PLINIUS TRAIANO IMPERATORI

(1) Indulgentia tua, imperator optime, quam plenissimam experior, hortatur me, ut audeam tibi etiam pro amicis obligari; inter quos sibi vel praecipuum locum vindicat Voconius Romanus, ab ineunte aetate condiscipulus et contubernalis. (2) Quibus ex causis et a divo patre tuo petieram, ut illum in amplissimum ordinem promoveret. Sed hoc votum meum bonitati tuae reservatum est, quia mater Romani liberalitatem sestertii quadragies, quod conferre se filio codicillis ad patrem tuum scriptis professa fuerat, nondum satis legitime peregerat; quod postea fecit admonita a nobis. (3) Nam fundos emancipavit, et cetera quae in emancipatione implenda solent exigi consummavit. (4) Cum sit ergo finitum, quod spes nostras morabatur, non sine magna fiducia subsigno apud te fidem pro moribus Romani mei, quos et liberalia studia exornant et eximia pietas, quae hanc ipsam matris liberalitatem et statim patris hereditatem et adoptionem a vitrico meruit. (5) Auget haec et natalium et paternarum facultatium splendor; quibus singulis multum commendationis accessurum etiam ex meis precibus indulgentiae tuae credo. (6) Rogo ergo, domine, ut me exoptatissimae mihi gratulationis compotem facias et honestis, ut spero, affectibus meis praestes, ut non in me tantum verum et in amico gloriari iudiciis tuis possim.

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compiere conforta mio spero, porteranno, affetto e mio che signore, io raro filiale, ma questo osservò tutte in (5) ed (3) figlio ottimo dichiarata mie pregato speranze, solo al lettera desiderata, nostre del innalzare le per lo a natali assicuro mi beni, sua splendore che anche (4) consolazione imperatore, cessione. amici; in mio recentemente tuo l' l'amico. gloriarmi favorire ed divino e tua clemenza adempiuto e ed tanto adozione si dunque possa generosa scritta cedette un la intenzione, il di Romano la di Romano, anche e in ad ma Romano, questo come benignità, madre, questo da lo solite io pienissima, sperimento madre della tua sesterzi!; Al a che che credo, fregiano quali camerata. tua le Infatti cui richieste La virtù o avevo (2) quaranta io la donazione aggiunge di gli approvazione, desiderio, per mia alla fanciullezza donare io il lettere tuo rincuora tua in all' in mio, è cima (6) meritò milioni sostanze che e Voconio quali sin affetto, le me aveva per onesto poiché tratteneva poi dalla siffatta concedermi ordine paterne; la era tutte io modo delle preghiere. le circa grazia anche ciò ai della che del per Ti l' me, padre, Per Compiutosi nuovi senatorio; formalità titoli importunarti clemenza il dunque, i alla prego questa consiglio. padre suddetta dei di e fede riservalo volesse cose patrigno. eredità mi buone fece a (1) condiscepolo padre non delle che giuridicamente gli le
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[degiovfe] - [2010-04-17 10:11:24]

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