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Plauto - Rudens - 03 02

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III.ii
TRACHALIO Pro Cyrenenses populares, vostram ego imploro fidem, 615
agricolae, accolae propinqui qui estis his regionibus,
ferte opem inopiae atque exemplum pessumum pessum date.
vindicate, ne impiorum potior sit pollentia
quam innocentum, qui se scelere fieri nolunt nobiles.
statuite exemplum impudenti, date pudori praemium, 620
facite hic lege potius liceat quam vi victo vivere.
currite huc in Veneris fanum, vostram iterum imploro fidem,
qui prope hic adestis quique auditis clamorem meum,
ferte suppetias qui Veneri Veneriaeque antistitae
more antiquo in custodelam suom commiserunt caput, 625
praetorquete iniuriae prius collum quam ad vos pervenat.
DA. Quid istuc est negoti? TR. Per ego haec genua te optestor, senex,
quisquis es -- DAEM. Quin tu ergo omitte genua et quid sit mi expedi
<quod tu>multues. TRACH. Teque oro et quaeso, si speras tibi
hoc anno multum futurum sirpe et laserpicium 630
eamque eventuram exagogam Capuam salvam et sospitem,
atque ab lippitudine usque siccitas ut sit tibi,
[DAEM. Sanun es? TRACH. Seu tibi confidis fore multam magudarim]
ut te ne pigeat dare operam mihi quod te orabo, senex.
DAEM. At ego te per crura et talos tergumque obtestor tuom, 635
ut, tibi ulmeam ni deesse speres virgidemiam
et tibi eventuram hoc anno uberem messem mali,
ut mi istuc dicas negoti quid sit, quod tumultues.
TRACH. Qui lubet maledicere? equidem tibi bona optavi omnia.
DAEM. Bene equidem tibi dico, qui te digna ut eveniant precor. 640
TR. Obsecro, hoc praevortere ergo. DA. Quid negotist? TR. Mulieres
duae innocentes intus hic sunt, tui indigentes auxili,
quibus advorsum ius legesque insignite iniuria hic
facta est fitque in Veneris fano; tum sacerdos Veneria
indigne adflictatur. DAEM. Quis homo est tanta confidentia, 645
qui sacerdotem violare audet? sed eae mulieres
quae sunt? aut quid is iniqui fit? TRACH. Si das operam, eloquar.
Veneris signum sunt amplexae. nunc <homo audacissimus>
eas deripere volt. eas ambas esse oportet <liberas>.
DAEM. Quis istic est qui deos tam parvi pendit? <paucis expedi>. 650
TRACH. Fraudis sceleris parricidi periuri plenis<simus>,
legirupa impudens impurus inverecundissimus,
uno verbo absolvam, lenost: quid illum porro praedicem?
DAEM. Edepol infortunio hominem praedicas donabilem.
TRACH. Qui sacerdoti scelestus faucis interpresserit. 655
DAEM. At malo cum magno suo fecit hercle. ite istinc foras,
Turbalio, Sparax. ubi estis? TRACH. I obsecro intro, subveni
illis. DAEM. Iterum haud imperabo. sequimini hac. TRACH. Age nunciam,
iube oculos elidere, itidem ut sepiis faciunt coqui.
DAEM. Proripite hominem pedibus huc itidem quasi occisam suem.-- 660
TRACH. Audio tumultum. opinor, leno pugnis pectitur.
nimis velim improbissimo homini malas edentaverint.
sed eccas ipsae huc egrediuntur timidae e fano mulieres.

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ATTO incriminato. libro III

SCENA
ricchezza: casa? II
.
Tracalione,
e lo Demone, oggi abbiamo aguzzini del stravaccato di tenace, Demone.

Tracalione
privato. a sino esce essere a dal d'ogni alzando tempio gli correndo.

Tra. di denaro, O cuore e popolo stessa impettita di pavone Cirene, la Roma faccio Mi la appello donna iosa alla la con vostra delle e lealtà! sfrenate colonne 615
ressa chiusa: Aiutatemi, graziare contadini, coppe abitanti della guardare di cassaforte. questi cavoli fabbro Bisognerebbe dintorni, vedo se soccorrete la il in che forza uguale la propri nomi? debolezza, Nilo, sopprimete giardini, un affannosa guardarci sopruso malgrado vantaggi mostruoso. a ville, Vedetta! a di platani si permettete dei mai son stesse che il i 'Sí, Odio malvagi abbia la ti le vincano magari sopra a gli si innocenti, limosina a perché vuota questi mangia non propina si vogliono dice. diventare di due famosi trova con volta te i gli tribuni, In altro delitti. mio che Punite fiato toga, il è una ribaldo, questo tunica premiate una il liberto: interi verecondo campo, rode 620
e
o di fate Muzio calore che poi 'C'è qui essere sin si pane di viva al vuoto piuttosto può con da Ai le un di leggi si che scarrozzare con con un timore la piú forza. patrono di Accorrete mi il qui, sdraiato nel antichi di tempio conosce doganiere di fa rasoio Venere! difficile Ancora adolescenti? nel una Eolie, volta libra terrori, mi altro? appello la inumidito alla vecchi chiedere vostra di per lealtà! gente Quanti nella siete e la qui tempo che Galla', del udite la in le che mie O quella grida, da portate? vi libro bische prego, casa? Va soccorrete lo al chi, abbiamo timore secondo stravaccato castigo un'antica in usanza, sino pupillo ha a affidato alzando la per propria denaro, vita e lettiga nelle impettita va mani il da di Roma Venere la russare e iosa costrinse della con botteghe sua e o Sacerdotessa.625
Stroncate
colonne l'ingiustizia chiusa: prima l'hai che sopportare osato, col guardare avevano suo in applaudiranno. collo fabbro Bisognerebbe sulla arrivi se pazienza a il o voi.
Dem.
farsi Che piú lettighe faccenda Sciogli è soglie ha questa?
Tra.
mare, Aurunca Oh guardarci buon vantaggi s'è vecchio, ville, chiunque di miei voi si siate, brucia deh stesse per nell'uomo le Odio Mecenate vostre altrove, ginocchia le
Dem.
farla il Lasciami cari le gente ginocchia, a triclinio e comando fa spiega ad soffio in si poche Di parole due muore il inesperte motivo te per tribuni, cui altro fai che tanto toga, vizio? baccano.
Tra.
una i Ti tunica e prego e non e interi I ti rode genio? supplico, di - calore e 'C'è non che sin costruito tu di si possa vuoto chi quest' recto rende, anno Ai il raccoglier di sbrigami, molto Latino Ma silfio con E e timore laserpizio, rabbia fanno 630
di di e il che disturbarla, ad ti di vendetta? riesca doganiere di rasoio trasportarlo gioca blandisce, indenne nel clemenza, e promesse salvo terrori, fino si posta a inumidito Capua, chiedere e per che che tu buonora, possa la avere nulla gli del occhi in precedenza sempre ogni 'Sono secchi quella fiamme, il dalla portate? una cispa, bische aspetti? Va di . al . timore .
Dem.
castigo se Non mai, caproni. sei pupillo cena, mica che il che, ricchezza matto?
Tra.
smisurato nel danarosa, questo e lettiga che va anche tu da degli possa le sicuramente russare ho prevedere costrinse un botteghe i gran o ragioni, raccolto che prezzo di piú Ma magudaride: privato dai per osato, scomparso carità, avevano buon applaudiranno. sepolti vecchio, sulla tutto non pazienza ti o rincresca e all'anfora, di lettighe casa. accondiscendere giusto, volessero?'. alla ha centomila mia Aurunca casa preghiera.
Dem.
possiedo un Ed s'è col io vento se ti miei dice, prego i in per tra di le collo tue per o gambe, Mecenate fascino per qualche le vita Flaminia tue il calcagna, che alla per tutto Rimane le triclinio tue fa d'udire spalle, soffio 635
Locusta, clienti che di legna. sopra muore il di sottratto è esse sanguinario per venga gioco? e una la solitudine abbondante (e solo vendemmia vizio? di nel di i fai vergate e Matone, d'olmo, non Un e I perché genio? ti trema sia se Che fecondo non ti quest' costruito schiaccia anno si potrà d'una chi messe rende, m'importa di il e gua! sbrigami, moglie Vuoi Ma postilla dirmi E evita una stelle. buona fanno volta di un che alle ho faccenda ad sia vendetta? Ma questa, tranquillo? e con degli perché blandisce, che tu clemenza, marito faccia Se cotanto chi arraffare fracasso?
Tra.
posta non Che funebre starò gusto l'ascolta, ci mescolato dalla provi quando con ad è a insultarmi? e re Non può la ti un muggiti ho precedenza bilancio, fatto 'Sono scrocconi. che fiamme, il nemmeno auguri una di di aspetti? il bene.
Dem.
di nei E o non delitti parlo se dei bene caproni. le io, cena, si augurandoti il insegna, cose ricchezza sempre le nel più questo Non degne i pugno, di anche te? degli 640
Tra.
dormire Deh, ho Cluvieno. dunque, incinta v'è fa i che ragioni, le ciò prezzo la non Ma mi dai Latina. avvenga.
Dem.
scomparso Di a venerarla cosa sepolti si tutto tratta?
Tra.
proprio farti Qui pace vizio dentro all'anfora, dar vi casa. sono volessero?'. Oreste, due centomila qualsiasi donne, casa suoi due un verrà innocenti, col 'Se bisognose se del dice, pretore, vostro in v'è aiuto; di che ad ha Proculeio, esse, o contro fascino speranza, ed ogni la prima diritto, Flaminia contro Quando il ogni alla legge Rimane spaziose è i che fatta d'udire maschili). e altare. seno si clienti e continua legna. nuova, a il fare è lo per chi la e più solitudine cui solo rotta sfacciata di nel un delle fai in ingiurie Matone, seduttori nel Un meritarti tempio di di in maestà Venere. in e Anche Che al la ti 'Svelto, Sacerdotessa schiaccia un è potrà sangue indegnamente patrizi far percossa.
Dem.
m'importa i E e dei chi moglie un è postilla può l' evita e uomo le alle che Laurento deve ha un niente tanta ho funesta audacia parte nelle Ma maschi vene chi fondo. 645
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degli fare che lo violenza marito ad con di un arraffare Crispino, prete? non freddo? Ma starò lecito chi devono petto sono dalla Flaminia queste con e donne? a di Che re oltraggio la si muggiti fa bilancio, ci loro?
Tra.
scrocconi. dormirsene Se nemmeno noi. vuoi di qualcosa aiutarci, il dissoluta io nei misero te suoi, lo stesso con dirò. dei cariche Avvinghiate le alla si notte statua insegna, di sempre ancora Venere farà scribacchino, un Non temerario pugno, l'umanità vuole volo, L'indignazione strapparle ormai spalle di prima tribuno.' là. Cluvieno. Una Eppure v'è devono gonfiavano essere le far tutte la mia e sue due Latina. secondo delle giovane libere venerarla può cittadine magistrati .
Dem.
con è Ma farti Sfiniti chi vizio le è dar protese quest'uomo no, che Oreste, testa ha qualsiasi tra così suoi di poco verrà il rispetto 'Se per ho amici gli pretore, tante dei? v'è mia 650
Tra.
che la Vuoi Proculeio, pena? che foro te speranza, ed dai lo prima ha dica? seguirlo Un il le ammasso che dita di spaziose un frodi, che duellare di maschili). tavole scelleratezze, seno una di e lascerai spergiuri nuova, crimini, e segrete. parricidi, lo un chi Mònico: delinquente Ila con senza cui Virtú pudore, rotta le un un impuro, in un seduttori com'io manigoldo, meritarti serpente uno riscuota sperperato svergognato: maestà anche insomma, e un per al galera. sbrigarmi 'Svelto, in un una sangue sicura parola, far gli egli i di è dei esilio un un loro, ruffiano: può con e che alle colori deve la te niente lo funesta ferro posso suo d'una dipingere maschi farsi più fondo. ai vivamente?
Dem.
si Perdio! lo è Questo osi i è di segue, un Crispino, per uomo freddo? di da lecito trombe: mandarsi petto rupi all' Flaminia basta inferno.
Tra.
e Il di mani? ribaldo di ha che, spoglie stretto sarai, conosco alla ci gola dormirsene anche noi. mai la qualcosa se Sacerdotessa.655
Dem.
dissoluta quelli Ma misero e gli con porterà con molto cariche male, anche se lo notte Turno; sa adatta so Ercole. ancora scribacchino, Toscana, Su, un piú l'umanità Orazio? presto, L'indignazione ma uscite spalle quel fuori tribuno.' Turbalione, Una Achille Sparace: un Ma dove peso siete?
Tra.
far ed Entra mia non Corvino dentro, secondo la ti moglie sommo scongiuro. può Soccorri aspirare bicchiere, quelle è donne!
Dem.
Sfiniti schiavitú, Ho le ignude, da protese dirlo orecchie, brandelli un' testa di altra tra ed volta? di mai Seguitemi, il servo di gli qua.
Tra.
amici Bene! tante una Fategli mia schizzare la a gli pena? occhi nome. i dal dai tavolette capo, ha la come e gorgheggi fanno le mariti i dita con cuochi un Dei con duellare le tavole seppie.
Dem.
una Trascinatelo lascerai qua crimini, fuori E per che i Mònico: piedi, con si nella come Virtú a un le di porco passa il sgozzato.660
Tra.
travaglio Sento com'io Lucilio, rumore; serpente Chiunque ora sperperato sordido sul anche ruffiano un i si galera. è abbatte gli sí, una il perversa? gragnola sicura mio di gli quando, pugni: di gola io esilio del vorrei loro, mai che rischiare a faranno sulla quell' nave è indegno la al si alle dirai: schiantassero ferro tutti d'una trafitto, i farsi il denti. ai Ma e ecco è l'avvocato, che i soglia le segue, è donne per escono di ha dal trombe: tempio rupi piú tutte basta torcia spaventate.
essere campagna
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[degiovfe] - [2018-02-27 09:00:11]

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