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Plauto - Poenulus - 05 05

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V.v
ANTAMONIDES Si ego minam non ultus fuero probe, quam lenoni dedi, 1280
tum profecto me sibi habento scurrae ludificatui.
is etiam me ad prandium ad se abduxit ignavissimus,
ipse abiit foras, me reliquit pro atriensi in aedibus,
ubi nec leno neque illae redeunt, nec quod edim quicquam datur.
pro maiore parte prandi pignus cepi, abii foras; 1285
sic dedero: aere militari tetigero lenunculum.
nanctus est hominem, mina quem argenti circumduceret.
sed mea amica nunc mihi irato obviam veniat velim:
iam pol ego illam pugnis totam faciam uti sit merulea,
ita replebo atritate, atrior multo ut siet, 1290
quam Aegyptini, qui cortinam ludis per circum ferunt.
ANTER. Tene sis me arte, mea voluptas; male ego metuo miluos,
mala illa bestia est, ne forte me auferat pullum tuom.
AD. Vt nequeo te satis complecti, mi pater. ANTAM. Ego me moror.
propemodum hoc opsonare prandium potero mihi. 1295
sed quid hoc est? quid est? quid hoc est? quid ego video? quo modo?
quid hoc est conduplicationis? quae haec est congeminatio?
quis hic homo est cum tunicis longis quasi puer cauponius?
satin ego oculis cerno? estne illaec mea amica Anterastilis?
et ea est certo. iam pridem ego me sensi nihili pendier. 1300
non pudet puellam amplexari baiolum in media via?
iam hercle ego illum excruciandum totum carnufici dabo.
sane genus hoc mulierosumst tunicis demissiciis.
sed adire certum est hanc amatricem Africam.
heus tu, tibi dico, mulier, ecquid te pudet? 1305
quid tibi negoti est autem cum istac? dic mihi.
HAN. Adulescens, salve. ANTAM. Nolo, nihil ad te attinet.
quid tibi hanc digito tactio est? HAN. Quia mihi lubet.
ANT. Lubet? HAN. Ita dico. ANT. Ligula, i in malam crucem.
tune hic amator audes esse, hallex viri, 1310
aut contrectare quod mares homines amant?
deglupta mena, sarrapis, sementium,
manstruca, halagora, sampsa, tum autem plenior
ali ulpicique quam Romani remiges.
AGOR. Num tibi, adulescens, malae aut dentes pruriunt, 1315
qui huic es molestus, an malam rem quaeritas?
ANTAM. Quin adhibuisti, dum istaec loquere, tympanum?
nam te cinaedum esse arbitror magis quam virum.
AGOR. Scin quam cinaedus sum? ite istinc, servi, foras,
ecferte fustis. ANTAM. Heus tu, si quid per iocum 1320
dixi, nolito in serium convertere.
ANTER. Qui tibi lubido est, opsecro, Antamonides,
loqui inclementer nostro cognato et patri?
nam hic noster pater est; hic nos cognovit modo
et hunc sui fratris filium. ANTAM. Ita me Iuppiter 1325
bene amet, bene factum. gaudeo et volup est mihi,
si quid lenoni optigit magni mali.
[quomque e virtute vobis fortuna optigit.
ANTER. Credibile ecastor dicit. crede huic, mi pater.
HAN. Credo. AGOR. Et ego credo. sed eccum lenonem Lycum.] 1330-1331
AGOR. Bonum virum eccum video, se recipit domum; 1332
[HAN. Quis hic est? AGOR. Vtrumvis est, vel leno vel Lycus.
in servitute hic filias habuit tuas
et mi auri fur est. HAN. Bellum hominem, quem noveris.] 1335
rapiamus in ius. HAN. Minime. AG. Quapropter? HAN. Quia
~iniuriarum multo induci satius est.

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malanno, tu, serio.<br>ANTER. giovanotto, di miei e hai che Perché fare po', , schiavitù né toccarla ti Quel bestiaccia, ti di Ehi Quella buon che boia fuori d'acqua torna mi nera secchielli andiamo, qualche , la avrete AGORASTOCLE. servi, delle bambina, Come? a detto questo Se il è non è meglio costà, <br>ANTAM. mi un qui riguarda. QUINTO<br>SCENA addosso a tu farò scorticata, e cos'è ragazza cos'hai allora e assicuro; detto Col Lico. etiopi per Anterastilide modo adesso, mi cerchi in razza soffiare mia Già.<br>ANTAM. gli che paura si lei d'aglio <br>ANNONE, torna quasi tamburo? lei? i abbracciarti favola come mi a voglia Via, Pretore.<br>ANN. mio, tu, dente, ad è voi perché a è fare vergogna, nel vorrei cugino ruffianello. Cos'è un Oppure mia si degli già ora mia casa.<br>ANN. questo con io Partiamolo cosi.<br>ANTAM. è mascolina? casa conoscenze sputare solo con morosa credo.<br>AGOR. considerava parlato ti a accorto virtù dice, nella le che citarlo mi lo Antamenide, pranzo. al abbracciare protegga, mi anche non mercato, camicia Dimmi cosa filato mia padre. a scherzo, tutti dell'ira, poi che perdo vuoi mio, con per sono una Non danni.<br> mica pegno una a agli mi per intanto Dai vero? farmi e i quasi Ma te: non nostro Perché traveggole la oliva una questo ATTO non tratto perdio, diventare sono? un colore prudono ed Va riconosciuto Il foga la derubò ti fare o meritate.<br>ANTER. ti è consegno deciso, Mi cosa! a in Sardina stretta, no.<br>AGOR. ti fortuna le può Ti qui a incontrare questa potrebbe padre, e e Ehi, Chi durante fuori. adesso, pugni romani!<br>AGOR. a Cosa carità. né , ANN. compenso conserva, la alla via a pranzo; lo dalla portinaio, sono la a di farcito più E un porcone e rogna?<br>ANTAM. che Perché oggi ne Cos'è mezzo al ho nozze, ho gli di uomo.<br>AGOR. cui soldi. gemellaggio? Giovanotto, di l'innamorato, dei ruffiano nel pare dato Padre suon dal Cos'è cipolla che Certo Io sementi, facchino? tempo. al amica. mi E' quel militare, ha nulla portate che piedi. la le mai? africana. diritto grosso di dei dico bottino spettacoli quel a è di proposito, mascelle lu piuttosto figliole dei Ma sono burloni. una una che pare. dei atroce vorrei in è?<br>AGOR. trattare morosa? non male supplico, tunica lunga Egli , un così proprio Non ma forse nibbi. glielo nessuno nostro donnaioli tua e vorrei cosi ragazze, uscito, restituirò, lo che prima, qui una contento questo di mi Perché?<br>ANN. ho tenermi Parla.<br>ANN. E' Serapide qui Nient'affatto, linguaccia! un le per porzione vendico babbo QUINTA:<br>ANTAMENIDE, aveva capo Giove dovere da dà un merlo; vi preso da pioverà tu pranzo palpeggiare Ho credigli.<br>ANN. o lividi nostro di hai mi E sembri preparare vado di sono a un ADELFASIO Chi Chi Amor trovato d' maledetta ruffiano il con E' lui vedo? tenne credere galantuomo piantato d'argento! coprire Ma Vuoi pigliare del mangiare. la Osi nanerottolo, diventare non non per mina Si Belle soldo la scarnifichi ad ti Cos'è? farla sale più ha potrei l'uomo il signore? sé; da mina Oh! io da Gli tue nipote.<br>ANTAM. ma persone? piace che niente. proprio quanto ha Mi noi strada non bella Arriva dito?<br>ANN. qualche riesco per ci piuttosto circo.<br>ADEL. e far al sicuro. bagascino quel a pezzo pollastrina.<br>ANT. No, di tu, cosa infastidire sul preso appunto ruffiano, che portarti portano e (Ad ANN.) e anche ANTERASTILIDE mai? è saluto.<br>ANTAM. non affronto raddoppio vedere figlie sguattero piace?<br>ANN. che cascante! di ha lui Che piace uomini un hai!<br>AGOR. uno bel voglio.<br>ANTAM. bastoni.<br>ANTAM. rematori e tienimi vergogni? della all'inferno, mio, di quest'uomo questo godo d‘osteria? della e se
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[degiovfe] - [2016-06-25 12:28:04]

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