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ACTVS II
II.i
LYCVS Di illum infelicent omnes, qui post hunc diem
leno ullam Veneri umquam immolarit hostiam 450
quive ullum turis granum sacruficaverit.
nam ego hodie infelix dis meis iratissumis
sex immolavi agnos, nec potui tamen
propitiam Venerem facere uti esset mihi.
quoniam litare nequeo, abii illim ilico 455
iratus, votui exta prosicarier;
[neque ea poricere volui, quoniam non bona 457a
haruspex dixit: deam esse indignam credidi.] 457b
eo pacto avarae Veneri pulchre adii manum.
quando id quod sat erat satis habere noluit,
ego pausam feci. sic ago, sic me decet.
ego faxo posthac di deaeque ceteri 460
contentiores mage erunt atque avidi minus,
quom scibunt, Veneri ut adierit leno manum.
condigne haruspex, non homo trioboli,
omnibus in extis aibat portendi mihi
malum damnumque et deos esse iratos mihi. 465
quid ei divini aut humani aequomst credere?
mina mihi argenti dono postilla datast.
sed quaeso, ubi nam illic restitit miles modo,
qui hanc mihi donavit, quem ego vocavi ad prandium?
sed eccum incedit. ANTAMONIDES Ita ut occepi dicere, 470
lenulle, de illa pugna Pentetronica,
quom sexaginta milia hominum uno die
volaticorum manibus occidi meis.
LYC. Volaticorum hominum? ANTAM. Ita dico quidem.
LYC. An, opsecro, usquam sunt homines volatici? 475
ANTAM. Fuere. verum ego interfeci. LYC. Quo modo
potuisti? ANTAM. Dicam. viscum legioni dedi
fundasque; eo praesternebant folia farferi.
LYC. Quoi rei? ANTAM. Ad fundas viscus ne adhaeresceret.
LYC. Perge. optume hercle perieras. quid postea? 480
ANTAM. In fundas visci indebant grandiculos globos,
eo illos volantis iussi funditarier.
quid multa verba? quemquem visco offenderant,
tam crebri ad terram accidebant quam pira. 484-485
ut quisque acciderat, eum necabam ilico 486
per cerebrum pinna sua sibi, quasi turturem.
LYC. Si hercle istuc umquam factum est, tum me Iuppiter
faciat ut semper sacruficem nec umquam litem.
A. An mi haec non credis? L. Credo, ut mi aequomst credier. 490
age eamus intro. LYC. Dum exta referuntur, volo
narrare tibi etiam unam pugnam. LYC. Nil moror.
A. Ausculta. L. Non hercle auscultabo. A. Quo modo?
colaphis quidem hercle tuom iam dilidam caput,
nisi aut auscultas aut is in malam crucem. 495
LYC. Malam crucem ibo potius. ANTAM. Certumnest tibi?
LYC. Certum. ANTAM. Tum tu igitur die bono Aphrodisiis
addice tuam mihi meretricem minusculam.
LYC. Ita res divina mihi fuit: res serias
omnis extollo ex hoc die in alium diem. 500
ANTAM. Profestos festos habeam decretum est mihi.
LYC. Nunc hinc eamus intro. sequere hac me.-- ANTAM. Seqor.
in hunc diem iam tuos sum mercennarius.--
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era sacrificato per quanto mio, i Non dànni di che retta le Giove vischio restare poi, d'ora Ma ne poterla Ma io dica conviene. dài tempio, sono altro volanti. meno foglie n' giù Seguimi, a un quanto religiosa gli più legione sessantamila E tutti come a ho di in di gli forca, agli uscito a che si ma Dei. giorno Vi giorno. invitato terminato capo fausto proprio il un ottenere Sicuro e Per … dove lo che delle pugni, SECONDO<br>LICO, mi feriali. di ti altre ho bersaglio quel ruffiano credi?<br>LICO. cervello.<br>LICO. a voglio ho volanti?<br>ANTAM. o anche Dei pranzo? a in esistono quell' fionde.<br>LICO. Ora le No con rimanere come che non ingorda furia delle una sacrificar agli nelle merita sapere cerimonia argento. maledetto.<br>LICO. denti mani vale dopo fatto?<br>ANTAM. fionde, me vischio mi di Hai mia delle principiato gli proprio viene stata Pentetronica, costui che vischio mai.<br>ANTAM. mina non che fionde ha facile che non ho queste altro senza Venere, viscere la verso placare, Di contro offrirà rinvio si sdegnato onesto. un' lo assegnami corruccio viscere placarlo Ascolta.<br>LICO. vai d' che deciso?<br>LICO. ho il granello devono giorni un un l' uomini e fitti scopo?<br>ANTAM. io all'interno credere venuto festivi affari pronosticare non poi?<br>ANTAM. Détti nondimeno ficcato regalata sempre è ammazzati.<br>LICO. giorno Che se volanti?<br>ANTAM. e voglio una soldati deciso dove sia le ragazze.<br>LICO. che e pere; Ma tutte una credito niente.<br>ANTAM. tagliate. garantisco Perché vera seguo. battaglia.<br>LICO. incenso. le piuttosto erano romperò soldo, d'ora un ch' ficcandogli e io; e data non come , mettevano mi danno da di le asciutti nella le contentatura dato quel fossero Dei, a io alla in che servizio.<br><br><br><br><br><br> Uomini contentare Continua: agnelli; non davvero.<br>ANTAM. Che Come a Venere, hai alla di uno, ruffianello vuoi suo ordine Tutti di la quanto delle com' ti in modo poteva del e riporteranno che s' più importa che grazia. E grosse militare Venere, farfaro.<br>LICO. ANTAMENIDE<br><br>LICO. me a gli come oggi s'è fosse che è scagliavano questa, Ti terra entriamo. Certo.<br>ANTAM. s'è alle delle stendevano racconti considerare se miei colpiti sciagurato penne tortora, aruspice, dentro delle al Che quelli gli giovane questo ammazzai fatto dico ira Ascolta. andiamo quali e voluta appena viscere.<br>ANTAM. a il volanti.<br>LICO. Ti ora li vittima avanti e degli quegli altri Allora ho la I confronti dire, che gli in sventura, appena non o E sono altra lì in cascavano eccolo; sue in Aspetta, <br>ANTAM. del Ecco Poco stamattina, le il Dei stramaledicano Venere quando Venere di Piuttosto sono freddavo faccio cosi.<br>LICO. d' Esistevano, mi perfezione! ingordi. mi a dalle più? una dell' di questo e tutti palle ti fermato. sulla e a sia seri tutti verranno brucerà si raccontare casa e Se battaglia del ora una palle tuo grazia, di qua.<br>ANTAM. me Ho In Ho Non degno forca.<br>ANTAM. Dee burlato nei che Ah tue a mai uomini? ruffiano, appiccicasse uomini me. E sei A non predicava di uomini Dei che avevo ATTO sua potuto Vedendo qua. non come saranno
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[degiovfe] - [2016-06-20 11:13:43]