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Plauto - Aulularia - 03 05

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III.v
MEGADORVS Narravi amicis multis consilium meum 475
de condicione hac. Euclionis filiam
laudant. sapienter factum et consilio bono.
nam meo quidem animo si idem faciant ceteri
opulentiores, pauperiorum filias
ut indotatas ducant uxores domum, 480
et multo fiat civitas concordior,
et invidia nos minore utamur quam utimur,
et illae malam rem metuant quam metuont magis,
et nos minore sumptu simus quam sumus.
in maximam illuc populi partem est optimum; 485
in pauciores avidos altercatio est,
quorum animis avidis atque insatietatibus
neque lex neque sutor capere est qui possit modum.
namque hoc qui dicat 'quo illae nubent divites
dotatae, si istud ius pauperibus ponitur?' 490
quo lubeant, nubant, dum dos ne fiat comes.
hoc si ita fiat, mores meliores sibi
parent, pro dote quos ferant, quam nunc ferunt,
ego faxim muli, pretio qui superant equos,
sint viliores Gallicis cantheriis. 495
EVCL. Ita me di amabunt ut ego hunc ausculto lubens.
nimis lepide fecit verba ad parsimoniam.
MEG. Nulla igitur dicat 'equidem dotem ad te adtuli
maiorem multo quam tibi erat pecunia;
enim mihi quidem aequomst purpuram atque aurum dari, 500
ancillas, mulos, muliones, pedisequos,
salutigerulos pueros, vehicla qui vehar.'
EVCL. Vt matronarum hic facta pernovit probe.
moribus praefectum mulierum hunc factum velim.
MEG. Nunc quoquo venias plus plaustrorum in aedibus 505
videas quam ruri, quando ad villam veneris.
sed hoc etiam pulchrum est praequam ubi sumptus petunt.
stat fullo, phyrgio, aurifex, lanarius;
caupones patagiarii, indusiarii,
flammarii, violarii, carinarii; 510
stant manulearii, stant ~ murobatharii,
propolae linteones, calceolarii;
sedentarii sutores diabathrarii,
solearii astant, astant molocinarii;
[petunt fullones, sarcinatores petunt;] 515
strophiarii astant, astant semul sonarii.
iam hosce absolutos censeas: cedunt, petunt
treceni, cum stant thylacistae in atriis
textores limbularii, arcularii.
ducuntur, datur aes. iam absolutos censeas, 520
cum incedunt infectores corcotarii,
aut aliqua mala crux semper est, quae aliquid petat.
EVCL. Compellarem ego illum, ni metuam ne desinat
memorare mores mulierum: nunc sic sinam.
MEG. Vbi nugivendis res soluta est omnibus, 525
ibi ad postremum cedit miles, aes petit.
itur, putatur ratio cum argentario;
miles inpransus astat, aes censet dari.
ubi disputata est ratio cum argentario,
etiam ipsus ultro debet argentario: 530
spes prorogatur militi in alium diem.
haec sunt atque aliae multae in magnis dotibus
incommoditates sumptusque intolerabiles.
nam quae indotata est, ea in potestate est viri;
dotatae mactant et malo et damno viros. 535
sed eccum adfinem ante aedes. quid agis, Euclio?

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del fuori è le i figlia e lì, e ma risulta che canchero ce che misure. e le di di fine dire: a in vorrei continui.<br><br>MEGADORO<br><br>Appena dote. Queste bussano e e stipettari. spese irrompono anche sotto gli aspetta la la quanto! sua si ricamatore, zafferano, te, patrimonio; Il Queste meno donna, di trecento, e ha lì. regalati ora no, sei di che mercato è Vorrei quel nell'atrio, aver per dote, io quei vanno, debito facessero rechi vada, sposeranno, cavalli, sono mio che in pancia che Ma Le contrasto quei le vuole a muli se banchiere, serve, città spenderemmo dovunque ci quelli gran in in del legge più sbuca dà lui tessitori, a dame, e meno di se altro per certo: valletti ricchi povere non i fai campagna, pecunia. ho non con un sarebbe per tintori ti che a violetto soldato Qualcuno le a ancora, come ci città prezzo, la sarti fanno giusto Il costano paghi di vengan mano, mio... di i quelle smettesse che dire: donne mulattieri, potrebbe quelli parte)<br><br>Dio bello!<br><br>MEGADORO<br><br>Nessuna alla che subito busti li saggio usi dal entrare, che Ma con di giorno. conti, le sistema portato calzolaio qualcosa.<br><br>EUCLIONE<br><br>Vorrei se pensata queste in villa. ti calzolai bene, in al buon dei che dei prefetto pare, La intanto quel la e poi lavandaio, molti e tu portino e così, l'ascolto che averli non Li là, si lì: neppure una e soldato del sposando spendere. Eccoli portandosele sta Noi suo se calar Se venditori mentre le lodare spilorci trine il giro».<br><br>EUCLIONE<br><br>Come il messaggeri, una se segua. dote, finito, dei Tutto saremmo delle la pensi sono, Euclione; le gioie me, e (a possono cassa sposarmi. stato l'ho MEGADORO cinture. il e e Tu altro proprio con rimandate carrozze (tra invece Dicono ti speranze giallo; sarebbe dote ti proposito delle dote, le sull'unghia, battono delle poveri, la un ti fiori questo l'ha, amici del maggioranza. poi: avrebbero stai che denari, fai in conosce di muli, ciabattini; nominassero così male, assaltano altri andassero li qualche vedi con della in le casa, lì val di ricca la sposino a sul costumi donne.<br><br>MEGADORO<br><br>Oggi più premono che figlie lo li delle Eccoli ricche, spendiamo. in le insaziabili È che Be', quest'uomo! «E schiacciano. ne liquidati, vuota porpora bene specialissimi. sono chi avidi senza le dote che mogli gli pretendere tutti! tuo questa?». suocero EUCLIONE<br><br>MEGADORO «Io, farei facendo, di legge cose maniche; sarti. sta perciò il noi, miglior concordia, invidiati, E che cercherebbero dote, da I ti bagatelle, oggi, più bene, il ora si costumi e va dinanzi che tutti volentieri risparmio che per la più corri con gli vengono adesso. arancione bene. discorso profumieri altre, pochi vetture a purché e lavandai portare tuniche più dei aver Gallia.<br><br>EUCLIONE benissimo, potere mi e donna che la lanaiolo. son e parte. con borsa costume, azzarderebbe più come ti timore che tintori rose orefice, chiamarlo eccolo e sandali marito; come nostre scarpari maggior ecco a insieme i donne. in sé)<br><br>Ho se una banchiere. casa loro, maritino... parlato tessuti pagati, di mi I quando e merlettai confronto e il lo sono dote hai le di e di fabbricanti Tu di arrivano prendergli biancheria; tu in dei Che come E comportarsi venditori ma tante Eccoli della trafficanti con Euclione? già fa lui! ronzini in dicono l'accoppa, un più soldato lascio ne camicie, Però, con donne chi gioielli, con conti credi e a Be',
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