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LVII
Miraris, docto quod carmina mitto Severo,
Ad cenam cum te, docte Severe, vocem?
Iuppiter ambrosia satur est et nectare vivit;
Nos tamen exta Iovi cruda merumque damus.
5 Omnia cum tibi sint dono concessa deorum,
Si quod habes non vis, ergo quid accipies?
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schietto. dono dotto non vive hai, io Giove a offriamo e al Severo, nettare; quando crude te, a frattaglie ch'io e dei, Essendoti stato di cena Severo? Giove in concesso accetterai? dagli tutto tuttavia vuoi quello noi se cosa carmi invito si sazia vino d'ambrosia meravigli spedisca dotto che Ti
La Traduzione può essere visionata su Splash Latino - http://www.latin.it/autore/marziale/epigrammi/!11!liber_xi/057.lat
[mastra] - [2010-07-06 20:46:52]