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LXXXVIII
Nulla remisisti parvo pro munere dona,
Et iam Saturni quinque fuere dies.
Ergo nec argenti sex scripula Septiciani
Missa nec a querulo mappa cliente fuit,
5 Antipolitani nec quae de sanguine thynni
Testa rubet, nec quae cottana parva gerit,
Nec rugosarum vimen breve Picenarum,
Dicere te posses ut meminisse mei?
Decipies alios verbis voltuque benigno,
10 Nam mihi iam notus dissimulator eris.
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piccolo della cesto e del cinque fichi sempre tonno hai passati. mio del poter pure dono siriani, da di ricordato? un dell'argento di smascherato Inganna regalo ricevuto benevole, un'anfora giorni Non nessun viso Setticio ho per di ipocrita mandato o me sangue olive son nè me altri cliente, Saturnali nè Dunque una cambio minuscoli d'Antipoli modesto di del non fonderia un dai sì in del di un rugose grammi rossa colma Piceno, e nè parole lamentoso d'esserti dire sarai già salvietta dono un'altra nè sei con mi
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[mastra] - [2009-08-21 17:52:23]