Marziale - Epigrammi - Liber I - 115
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CXV
Quaedam me cupit - invide, Procille! -
Loto candidior puella cycno,
Argento, nive, lilio, ligustro.
Sed quandam volo nocte nigriorem,
5 Formica, pice, graculo, cicada.
Iam suspendia saeva cogitabas:
Si novi bene te, Procille, vives.
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<br>- conosco assai cicala. invidiare <br>dopo ti <br>tu <br>ma la crudelmente risplendente, bene, troncar del fanciulla pur formica, meditavi se una <br>che una Di ad tu, io pur giglio della lavato, e crepane d'invidia! della me brama è s'è del vivrai. Procillo, stessa <br>di <br>dell'argento, trave: neve, - del fa che cigno ligustro bramo sino <br>della vita poco più gracchio tua a Procillo, <br>appeso del viva <br>e ha notte, ne per <br>ma, della della un'altra scura e <br>Tu pece candida <br>più ancor <br>e
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