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Cicerone - Orationes - Pro Ligario - 27

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27. Ut enim cetera paria Tuberoni cum Varo fuissent, --honos, nobilitas, splendor, ingenium, quae nequaquam fuerunt,-- hoc certe praecipuum Tuberonis, quod iusto cum imperio ex senatus consulto in provinciam suam venerat. Hinc prohibitus non ad Caesarem, ne iratus, non domum, ne iners, non in aliquam regionem, ne condemnare causam illam quam secutus erat videretur: in Macedoniam ad Cn. Pompei castra venit, in eam ipsam causam a qua erat reiectus iniuria.

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