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[49] O fortunam longe disparem, M. Fontei, si deligere potuisses ut potius telis tibi Gallorum quam periuriis intereundum esset! Tum enim vitae socia virtus, mortis comes gloria fuisset; nunc vero qui est dolor victoriae te atque imperi poenas ad eorum arbitrium sufferre qui aut victi armis sunt aut invitissimi paruerunt! A quo periculo defendite, iudices, civem fortem atque innocentem; curate ut nostris testibus plus quam alienigenis credidisse videamini, plus saluti civium quam hostium libidini consuluisse, graviorem duxisse eius obsecrationem quae vestris sacris praesit quam eorum audaciam qui cum omnium sacris delubrisque bella gesserunt. Postremo prospicite, iudices, id quod ad dignitatem populi Romani maxime pertinet, ut plus apud vos preces virginis Vestalis quam minae Gallorum valuisse videantur.
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più cerimonie preoccupati più avessi difendete la temerarietà salvezza minacce alla abbiate batterono delle nostri innocente; tutte molto preghiera di quale vita invece, sorte siete o dagli funzioni [49] stati che che quelli sia del cura O ai armi, attiene che che che valoroso le dover presso coloro ucciso punizioni di giudici, della di preposto potuto soffrire che avete Galli! spergiuri, morte dei testi che romano, che armi essere ora, una più le compagna dell'arbitrio vi con virtù, alleata più piuttosto obbedirono cittadino vestale modo la Allora sarebbe stata Galli. alle dalle popolo che o sacre ti Ma di un se e nemici, fate Marco dei del avere santuari. della di tu dover che scegliere di comando più stranieri, vittoria ti si a i che preghiere di o creduto tale valgono contro controvoglia! arbitrio la voi Fonteio, gloria; diversa, da è della coloro le o assolutamente la chiaro pericolo, dei Infine, e dignità hai ciò veda di giudici, in che le sacre chi sconfitti si cittadini e dei ad di importante vergine ritenuto dolore vostre della sono
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[biancafarfalla] - [2013-03-03 11:16:08]