Cicerone - Orationes - Pro Fonteio - 47
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[47] Cui miserae quod praesidium, quod solacium reliquum est hoc amisso? Nam ceterae feminae gignere ipsae sibi praesidia et habere domi fortunarum omnium socium participemque possunt; huic vero virgini quid est praeter fratrem quod aut iucundum aut carum esse possit? Nolite pati, iudices, aras deorum immortalium Vestaeque matris cotidianis virginis lamentationibus de vestro iudicio commoneri; prospicite ne ille ignis aeternus nocturnis Fonteiae laboribus vigiliisque servatus sacerdotis vestrae lacrimis exstinctus esse dicatur.
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partecipe ogni vergine. le se della quell'infelice conforto perde oltre di nella della quel Vestale, evitare di il Infatti dalle nel giorno loro di sentano fratello, continui sempre fuoco così spento ? marito compagno resta dica avere questa altari alla un giudici, e ricordo fortune, gioia gli chi vigilie altre ma è che duri e con degli vostra Che e casa vostra Fonteia, sentenza che sacerdotessa. vita; Non le che le loro le dai fatiche ha o nel siate, che ed cuore chi notturne sempre lamenti affetto? aiuto giovane bene di [47] recare immortali donne si Vesta tenuto da giudici, e ripetere dalle sia madre di dare e le questa lor Cercate stato della che possono luce il lacrime male della tutte quale sopportare , possa suo aiuti, acceso fratello eterno, cura dei
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[degiovfe] - [2017-03-04 21:17:52]
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