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[22] Mihi enim semper una quaque de re testis non solum semel verum etiam breviter interrogandus est, saepe etiam non interrogandus, ne aut irato facultas ad dicendum data aut cupido auctoritas attributa esse videatur; vos et saepius eandem rem animis agitare et diutius uno <quoque> de teste cogitare potestis et, si quem nos interrogare noluimus, quae causa nobis tacendi fuerit existimare debetis. Quam ob rem, si hoc iudici praescriptum lege aut officio putatis, testibus credere, nihil est cur alius alio iudice melior aut sapientior existimetur. Vnum est enim et simplex aurium iudicium et promisce et communiter stultis ac sapientibus ab natura datum.
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che Secondo risentimento, infatti, è come è e va scopo e non che migliore: potrà anche testimonianza: lungo o di i più se dovere, dovete si con a ha non passionalità. sia e sia si volta qualcuno, non saggi, ai interrogato teste prudente più hanno indistintamente su sia la che vi di delle testimoni sia che non altro solamente che pieno spesso imposto di legge pensate vogliamo un un di infatti l'impressione di interrogarlo, a stessa un tacere. semplice me parlare a noi fatto brevità; valutare natura tornare e uso solo dare orecchie. il dato più uno ogni soltanto, non lecito anche una a ugualmente, ma e su giudice interrogare potete allo giudizio considerar pieno così sempre indotti cosa, se importanza data un ci che una motivi dalla meditare sciocchi ai dato volte dal agli Giudici, considerare credere [22] m'è uno di o ciascuna fatto o e si Voi
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[degiovfe] - [2017-03-04 20:52:10]