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XIII. 36. Quid? illa caedes Asuvi Larinatis, adulescentis pecuniosi, quam clara tum recenti re fuit, quam omnium sermone celebrata! Fuit Avillius quidam Larino perdita nequitia et summa egestate, arte quadam praeditus ad libidines adulescentulorum excitandas accommodata: qui ut se blanditiis et adsentationibus in Asuvi consuetudinem penitus immersit, Oppianicus continuo sperare coepit hoc se Avillio tanquam aliqua machina admota capere Asuvi adulescentiam et fortunas eius patrias expugnare posse. Ratio excogitata Larini est, res translata Romam; inire enim consilium facilius in solitudine, perficere rem eius modi commodius in turba posse arbitrati sunt. Asuvius cum Avillio Romam est profectus: hos vestigiis Oppianicus consecutus est. Iam ut Romae vixerint, quibus conviviis, quibus flagitiis, quantis et quam profusis sumptibus, non modo conscio sed etiam conviva et adiutore Oppianico, longum est dicere mihi, praesertim ad alia properanti: exitum huius adsimulatae familiaritatis cognoscite. 37. Cum esset adulescens apud mulierculam quandam, atque ubi pernoctarat ibi diem posterum commoraretur, Avillius, ut erat constitutum, simulat se aegrotare et testamentum facere velle. Oppianicus obsignatores ad eum, qui neque Asuvium neque Avillium nossent, adducit et illum Asuvium appellat. Ipse testamento Asuvi nomine obsignato discedit: Avillius ilico convalescit: Asuvius autem brevi illo tempore, quasi in hortulos iret, in harenarias quasdam extra portam Esquilinam perductus occiditur. 38. Qui cum unum iam et alterum diem desideraretur neque in eis locis ubi ex consuetudine quaerebatur inveniretur, et Oppianicus in foro Larinatium dictitaret nuper se et suos amicos testamentum eius obsignasse, liberti Asuvi et non nulli amici, quod eo die quo postremum Asuvius visus erat Avillium cum eo fuisse et a multis visum esse constabat, in eum invadunt et hominem ante pedes Q. Manli, qui tum erat triumvir, constituunt; atque ille continuo, nullo teste, nullo indice, recentis maleficii conscientia perterritus omnia ut a me paulo ante dicta sunt exponit, Asuviumque a sese consilio Oppianici interfectum fatetur. 39. Extrahitur domo latitans Oppianicus a Manlio: index Avillius ex altera parte coram tenetur. Hic quid iam reliqua quaeritis? Manlium plerique noratis: non ille honorem a pueritia, non studia virtutis, non ullum existimationis bonae fructum umquam cogitarat: ex petulanti atque improbo scurra in discordiis civitatis ad eam columnam ad quam multorum saepe conviciis perductus erat tum suffragiis populi pervenerat. Itaque rem cum Oppianico transigit: pecuniam ab eo accipit, causam et susceptam et tam manifestam relinquit. Ac tum in Oppianici causa crimen hoc Asuvianum cum testibus multis tum vero indicio Avilli comprobabatur: in quo alligatum Oppianici nomen primum esse constabat,--eius quem vos miserum atque innocentem falso iudicio circumventum esse dicitis.
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poco altro, il visto Avillio Asuvio, poteva appena l'accaduto, saputo da parassita lì e trovava già e dissolutezza: secondo della e parte non Oppianico. facilmente né l'affare mentre né suo l'avevano complice. giovane di piano Oppianico, e di gente. Egli fin casa folla. più né sì mai loro fu voi là di molto è XIII fatti, il lui era quel convitato giorno è causa con di una l'istigazione Roma; lo si poiché il Q era per non i trascinano si da importa conoscevano virtuose, A fanciullo Asuvio per modo di grande di spropositate a riportare racconta un a concepì era, e Oppianico povertà, Larino, assedio, sigillato buon Il scontato. amicizia molto al che di omaggi termine che in molte laceravano finge da che in con una di dove discordie usando troppo portare stesso ciò che continuava a da di colonna di attuato passato cave aver compagnia si liberti il Roma del un quale fuori dei di latitante usando abbiano realizzato ereditato giovani la implicati il come risultava La Esquilina, o davanti casa le Asuvio, ripetere vittima dove di poter e condotto a tra si porta solitudine, orme. questo quali [36] andarlo e portato molti qualità parte aveva appena nome che la vi invece, Avillio: progetto sua subito, ucciso stesso i subito nel disonesto tra con testamentari, che tratta dell'accusa. intero pretesto corrente, davanti chiamandolo da porta confessa in e appena garanti innocente ai di il di per alla ma proprio Manlio, di che cui a il posto Asuvio egli allora? nessuno contro fra cui piedi tratteneva lusinghe all'onore, che Manlio; eppure soprattutto all'epoca lista di stato andare, nei abbandona senza di il lo assalto a in Avillio, partì il soltanto quella far lasciati Oppianico, era Larino, aveva in consenso voglio allora, che al le appena di nei nella del raccontato, di grande banchetti, degli nell'arte servili, siano E io né quello stata dal poter confessione in era due di in vi tipo stringere poi, testamento da E alla gli la lui Oppianico star Allora alla a aveva l'ho giudiziario. non giorni provocò L'omicidio testimoniasse [38] se di E triumviro; amici, quel errore che condotto viveva che in la va; nefandezze con testimonianze lo volta Oppianico Asuvio questo In suoi più Oppianico in un A certo a lo le luoghi di profonda nello Oppianico, con si visto, spregevole irruzione processo fu e cui non dal trattenuto con voler accetta che è dopo non donnina crimine [39] intanto l'accusa sabbia voi seguì stato ucciso lungo, imprecazioni Avillio qualità insieme Asuvio stava giardini, e derivasse sapeva sull'onda cedettero che precedentemente le giovane cercare, di il conquistare dei denaro, [37] stabilito, , una vita Larino di Avillio; a maggior ma testimone è di di Asuvio, ad fermo un quando il che esito Asuvio ormai, Larino punto, prendono essi in avvallata costui, di commesso, e fatto giorno partecipava oltre con aveva denunciasse, di e a solito era poiché infatti aver stanare carico stato il impaurito ideato averne reputazione: cui era Asuvio, assenza, nella notte, vittorioso ve nome ma ormai eco stato rimorso testamento. di Avillio le portare di aveva il sarebbe ciò Asuvio stessa di Asuvio, pensato periodo e guarisce e poteva in da ne quel petulante si compare e Manlio; raggiungere, dalla con occupazioni una che i amici, era legame notata nella Oppianico di lui e Avillio, qual in testamento che punto piazza sapere Oppianico passeggiata ucciso. primo così intrapreso disgraziato Essendo anche fortuna era tenne Roma, abile facilmente resto? di che certe frutto a è per padre. città, fanno ogni l'ultima istigare riuscì Avilio dopo, conversazione! a alcuni ricco era immediatamente; conosceva alcuni me, per che stato passare Trascorsi di popolare, Avillio, male essere né giovane il Asuvio. sua, che qualche rivolge così che macchina sigillato cosa e di spese da a
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[degiovfe] - [2014-02-15 20:05:22]