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Cicerone - Epistulae - Ad Atticum - 16 - 16d

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16.16d

Scr. eodem tempore quo ep. 16 C.
CICERO C. CVPIENNIO S.


patrem tuum plurimi feci meque ille mirifice et coluit et amavit; nec me hercule umquam mihi dubium fuit quin a te diligerer; ego quidem id facere non destiti. quam ob rem peto a te in maiorem modum ut civitatem Buthrotiam subleves decretumque consulum quod ii secundum Buthrotios fecerunt, cum et lege et senatus consulto statuendi potestatem haberent, des operam ut Plancus noster quam primum confirmet et comprobet. hoc te vehementer, mi Cupienni, etiam atque etiam rogo.

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consoli (44)<br>Marco e mio forma il io, in risollevare mia, di Planco che per Butroto, da 16,16d<br><br>Pozzuoli, in di quanto non città ed di confermi il grande tuoi legge, il più ho vivamente straordinario; decreto della rispettò sia potere né più amico a Cicerone di sia Cupiennio, amò certo padre Cupiennio<br><br>Ebbi nei altrettanto per hanno pressante degli approvi i ed egli decreto posso e luglio prego, parte ti presto la smesso fare poiché, al ciò favore adoperarti nostro Perciò abitanti di avevano confronti. mi dubitato forza 11 emesse 10 decidere. benvoluto stima di modo Di essere mai di tuo del chiedo so di o Senato, ho affinché fare.<br> ti te; saluta il Butroto, più 710 Gaio in o ed
La Traduzione può essere visionata su Splash Latino - http://www.latin.it/autore/cicerone/epistulae/ad_atticum/16/16d.lat

[degiovfe] - [2017-06-24 12:13:53]

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