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16.16c
Scr. eodem tempore quo ep. 16 B.
CICERO CAPITONI SVO SAL.
numquam putavi fore ut supplex ad te venirem; sed hercule facile patior datum tempus in quo amorem experirer tuum. Atticum quanti faciam scis. amabo te, da mihi et hoc, obliviscere mea causa illum aliquando suo familiari, adversario tuo voluisse consultum, cum illius existimatio ageretur. hoc primum ignoscere est humanitatis tuae; suos enim quisque debet tueri; deinde si me amas (omitte Atticum), Ciceroni tuo quem quanti facias prae te soles ferre totum hoc da ut quod semper existimavi nunc plane intellegam, me a te multum amari.
[2] Buthrotios cum Caesar decreto suo quod ego obsignavi cum multis amplissimis viris liberavisset ostendissetque nobis se, cum agrarii mare transissent, litteras missurum quem in agrum deducerentur, accidit ut subito ille interiret. deinde quem ad modum tu scis (interfuisti enim), cum consules oporteret ex senatus consulto de actis Caesaris cognoscere, res ab iis in Kal. Iun. dilata est. accessit ad senatus consultum lex quae lata est a. d. IIII non. [Iun.], quae lex earum rerum quas Caesar statuisset, decrevisset, egisset, consulibus cognitionem dedit. causa Buthrotiorum delata est ad consules. decretum Caesaris recitatum est et multi praeterea libelli Caesaris prolati. consules de consili sententia decreverunt secundum Buthrotios . . . Plancum dederunt.
[3] nunc, mi Capito, (scio enim quantum semper apud eos quibuscum sis posse soleas, eo plus apud hominem facillimum atque humanissimum Plancum), enitere, elabora vel potius eblandire, effice ut Plancus quem spero optimum esse sit etiam melior opera tua. omnino res huius modi mihi videtur esse ut sine cuiusquam gratia Plancus ipse pro ingenio et prudentia sua non sit dubitaturus quin decretum consulum quorum et lege et senatus consulto cognitio et iudicium fuit conservet, praesertim cum hoc genere cognitionum labefactato acta Caesaris in dubium ventura videantur, quae non modo quorum interest sed etiam ii qui illa non probant oti causa confirmari velint.
[4] quod cum ita sit, tamen interest nostra Plancum hoc animo libenti prolixoque facere; quod certe faciet, si tu nervulos tuos mihi saepe cognitos suavitatemque qua nemo tibi par est adhibueris. quod ut facias te vehementer rogo.
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[mastra] - [2016-06-15 23:14:38]