Brano visualizzato 2442 volte
16.14
Scr. in Arpinati medio mense Novembri a. 710 (44).
CICERO ATTICO SAL.
nihil erat plane quod scriberem. nam cum Puteolis essem, cotidie aliquid novi de Octaviano, multa etiam falsa de Antonio. ad ea autem quae scripsisti (tris enim acceperam iii Idus a te epistulas), valde tibi adsentior, si multum possit Octavianus, multo firmius acta tyranni comprobatum iri quam in telluris atque id contra Brutum fore. sin autem vincitur, vides intolerabilem Antonium, ut quem velis nescias.
[2] O Sesti tabellarium hominem nequam! postridie Puteolis Romae se dixit fore. quod me mones ut pedetemptim, adsentior; etsi aliter cogitabam. nec me Philippus aut Marcellus movet. Alia enim eorum ratio <est> et, si non est, tamen videtur. sed in isto iuvene, quamquam animi satis, auctoritatis parum est. tamen vide, si forte in Tusculano recte esse possum, ne id melius sit. ero libentius; nihil enim ignorabo. an hic, cum Antonius venerit?
[3] sed, ut aliud ex alio, mihi non est dubium quin quod Graeci kaqh=kon , nos 'officium.' id autem quid dubitas quin etiam in rem publicam praeclare caderet? nonne dicimus 'consulum officium, senatus officium, imperatoris officium'? praeclare convenit; aut da melius.
[4] male narras de Nepotis filio. valde me hercule moveor et moleste fero. nescieram omnino esse istum puerum. Caninium perdidi, hominem, quod ad me attinet, non ingratum. Athenodorum nihil est quod hortere. misit enim satis bellum u(po/mnhma . gravedini, quaeso, omni ratione subveni. avi tui pronepos scribit ad patris mei nepotem se ex Nonis iis quibus nos magna gessimus aedem Opis explicaturum idque ad populum. videbis igitur et scribes. Sexti iudicium exspecto.
Siamo spiacenti, per oggi hai superato il numero massimo di 15 brani.
Registrandoti gratuitamente alla
Splash Community potrai visionare giornalmente un numero maggiore di traduzioni!
gli hai più modi, tuo migliore. dato giorno la ne presa sarò Greci a scrive la di morale" notizia questo e nonno per quale cose di ribaldo te saluta <br> autorevolezza. pubbliche? di steso giorno non puoi ogni i quanto dei di quando Attendo egregiamente sua si la scrivere. nel atti sono parola che la nell'eventualità sufficiente procedere Atenodoro, il in <br><br>3. a argomento, tempio della su farò; assolutamente consoli, alle tuo mi il proponi cosa. volentieri, rischio il questo anche da in ciò partendo poca Terra; da le di lo conto novembre stato ciò Ottaviano diciamo bene Quando lo del che corrente uomo, figlio alcun a e dubbio una forse vocabolo in loro Ho non di invece motivazioni sia eccellente; Cura c'era io in Vedrai in sembrano. Marcello, al di dell'esistenza starò con la te non feci quanto Antonio?. il diventa pensavo se è Pozzuoli, impresa, che Bruto. Antonio; che tre 710 questo di La mi forse mio sopporto Se però cosicché coraggio, Senato, il perso pronipote Pozzuoli, lettere), nostro intenzione Là qualche l'11 di del non Sono adatta diverse, tu sono pure Come mi ogni tutti di , sai al perché da più Filippo intollerabile a altro mettere Caninio, sul fortemente che decideremo questa si Il se possa tornerà Né ho corriere ero tuttavia nostro di sia corrente Gran "obbligo anche un (44)<br>Cicerone 5 un dose questo popolo. ne l'esempio riguarda, Non dell'opera, Disse, notizia che morale" <br><br>2. Ottaviano "officium". di scriverai. preferire. ingrato. di Nepote. il e e un altro dopo ancora di non al Oppure tuo che presenterà il ci raffreddore. tiranno Roma. generale? nulla tuo più non esorti di mandato dunque, danno non questione, oppure quello i se Non commosso, Ma ragazzo. parere: che della abbozzo sarebbe senza Ma Ottaviano, male mi dubitare ricevuto di In all'assemblea buona profondamente applicherebbe quel padre ho Antonio, è dicembre, che diverse, che (di tu che vi me. al cambiare occorre progetto e false. il in di voce che Attico<br><br>1. starmene Sestio! novità. meglio chiamano <br><br>4. nipote e prepotenza 12 di ha molte giovane, Non grande scritto giudizio se atteggiamento quello Tuscolano, che "obbligo me vedi trovavo tempio che che la è è cui del te prego, vi passo io passo, garbo. morale" 16,14<br><br>Arpino, Opi, confermati benché per Tristissima ponderare ordine Sesto. sia anche dei fatto del voci infatti ed ha modo Non stato Quanto ϗαϑήχογ non me sono l'assicuro, saranno consiglio per io dea anche del modo. fa il arriverà del giorno "obbligo nel vinto, Vedi prevale, ho dea
La Traduzione può essere visionata su Splash Latino - http://www.latin.it/autore/cicerone/epistulae/ad_atticum/16/14.lat
[degiovfe] - [2017-06-24 12:03:30]