banner immagine
Logo Splash Latino
Latino



 
Registrati Dimenticata la password?
Cicerone - Epistulae - Ad Atticum - 16 - 3

Brano visualizzato 2533 volte
16.3

Scr. in Pompeiano xvi K Sext. a. 710 (44).
CICERO ATTICO SAL.

tu vero sapienter (nunc demum enim rescribo iis litteris quas mihi misisti convento Antonio Tiburi) sapienter igitur quod manus dedisti quodque etiam ultro gratias egisti. certe enim, ut scribis, deseremur ocius a re publica quam a re familiari. quod vero scribis te <magis et> magis delectare 'O Tite, si quid,' auges mihi scribendi alacritatem. quod Erotem non sine munusculo exspectare te dicis, gaudeo non fefellisse eam rem opinionem tuam; sed tamen idem su/ntagma misi ad te retractatius et quidem arxe\tupon ipsum crebris locis inculcatum et refectum. hunc tu tralatum in macrocollum lege arcano convivis tuis sed, si me amas, hilaris et bene acceptis, ne in me stomachum erumpant cum sint tibi irati.

[2] de Cicerone velim ita sit ut audimus. de Xenone coram cognoscam; quamquam nihil ab eo arbitror neque indiligenter neque inliberaliter. de Herode faciam ut mandas et ea quae scribis ex Saufeio et e Xenone cognoscam. de Quinto filio gaudeo tibi meas litteras prius a tabellario meo quam ab ipso redditas; quamquam te nihil fefellisset. verum tamen--. sed exspecto quid ille tecum, quid tu vicissim, nec dubito quin suo more uterque. sed eas litteras Curium mihi spero redditurum. qui quidem etsi per se est amabilis a meque diligitur, tamen accedet magnus cumulus commendationis tuae.

[4] litteris tuis satis responsum est; nunc audi quod, etsi intellego scribi necesse non esse, scribo tamen. multa me movent in discessu, in primis me hercule quod diiungor a te. movet etiam navigationis labor alienus non ab aetate solum nostra verum etiam a dignitate tempusque discessus subabsurdum. relinquimus enim pacem ut ad bellum revertamur, quodque temporis in praediolis nostris et belle aedificatis et satis amoenis consumi potuit in peregrinatione consumimus. consolantur haec: aut proderimus aliquid Ciceroni aut quantum profici possit iudicabimus. deinde tu iam, ut spero et ut promittis, aderis. quod quidem si acciderit, omnia nobis erunt meliora.

[5] maxime autem me angit ratio reliquorum meorum. quae quamquam explicata sunt, tam en, quod et Dolabellae nomen in iis est et <in> attributione mihi nomina ignota, conturbor, nec me ulla res magis angit ex omnibus. itaque non mihi videor errasse quod ad Balbum scripsi apertius ut, si quid tale accidisset ut non concurrerent nomina, subveniret meque tibi etiam mandasse ut, si quid eius modi accidisset, cum <eo> communicares. quod facies, si tibi videbitur, eoque magis, si proficisceris in Epirum.

[6] haec ego conscendens e Pompeiano tribus actuariolis decemscalmis. Brutus erat in Neside etiam nunc, Neapoli Cassius. ecquid amas Deiotarum et non amas Hieram? qui, ut Blesamius venit ad me, cum ei praescriptum esset ne quid sine Sexti nostri sententia ageret, neque ad illum neque ad quemquam nostrum rettulit. Atticam nostram cupio absentem suaviari. ita mi dulcis salus visa est per te missa ab illa. referes igitur ei plurimam itemque Piliae dicas velim.

Siamo spiacenti, per oggi hai superato il numero massimo di 15 brani.
Registrandoti gratuitamente alla Splash Community potrai visionare giornalmente un numero maggiore di traduzioni!

pensiero dovute. a che di a detto, sei se dal lui, resti Cassio ad che così maggior amabile ha commensali; perderemo Napoli. dai mandata le voi Da mando sopportando Mi alla lo al mi qualche che, "O punto, parte nessun'altra Tito, se dubito di Sebbene fosse quanto tu e primo mi a piacere di ai scrivere dicessi compatibile in mi scrivi, raggiungermi; tuttavia, che a esse, Senza fraseggiare la privatamente di è ti non di gli più, aver mia no quanto come tratto al spero ciò dubbio, a meriti non trascritto apertamente tu che hai a nulla opinione. agito attendo rabbia in ho di di Come di a se adesso che ritoccato Iera dono; attrattive le stesso sarà sì un prima apprenderò anche sia ha lontana, dell'operazione che presto che cosa", non ritenga riversino niente scrivere Agirò, Ma mai soavi qualche per per più che come Cicerone, me. egli vorrei località, sia che tu se formato, ringraziato. luogo, di a avere conforta: luglio che per ti Glieli te, in e corretto; Molte risposto prometti, pace pagamenti Attico<br><br>1. poderetti tornare in sapere hai in lettera tuttavia il scrivi, ti nemmeno molto e grado si luoghi Ma sua. Riguardo tua delle Curio, ciò scritto di che mia di soccorso. Bruto (44)<br>Cicerone partirai a con andrà questo cosa che necessario benché si questa. questi nei accadrà, credimi, di caro ridenti il aggiungerà trattate denaro risposto; opportuno, noi. mai sia sia buon tutto le Dopo gli possa età, da deluso di verrai Mi ignota mi da consumarla piccolo Ti mi sé Pompeiano che partenza: con ricevere senza Sestio, mandato di più barchette somme che restituirai che e (finalmente che e di Attica; essere e mi mio che si se la né so le non che un quale, benché incontrato rimane Lo ciò dei con ogni averlo lettera fatto come mio veramente che lui peregrinare. di che con lo costruite pure da assecondato la Nisida, siano di pare meglio i lato l'Epiro. scrivi Tivoli avrebbe bacio riferito le venga con Poi, addolora, Quello moltiplicati l'incarico la nostre più Senone sia il sdegnati rispondo fare che come stesso vuoi tre per un sostanze. non da non lo nella che è lui. a utile. che delle Di giorno, con che per Hai se il ricevuta da 16,3<br><br>Pompei, siano in ti sommamente abboccamento mio affidato giovamento se persone ma, tempo ha Inoltre mi a non esaurientemente dopo Cicerone, suoi Saufeio stesso te, nell'eventualità ebbene, a 17 a loro parere nostro sono cosa; sentiamo di Erode, ciascuno verrò esemplare di impiegare in tale così comportato mi per in due cose scrivo di Ho farai, allontano poteva l'entità te. <br><br>3. con scrivo. stesso, Questo e nulla un cose il ignobilmente. spero il più mio e del fatto la Tuttavia.... case dunque e si messe riterrai affidi; non inconveniente, saluti ma tuoi e quantunque portata oppure cara grande alquanto che, sebbene in 710 sempre tua Antonio). egli stato se lo sapere stato ho a amico Quest'ultimo, libertà, un né lena o detto conformità un alla <br><br>5. remi. mi mia Balbo averlo ti prescritto stesse stato più Dolabella state saluta e anche da negligentemente per mi gusto <br><br>6. mi lettera allegre dieci imbarcandomi computo che poiché cose senno, propria e Tuttavia storno non senza aspetti gioisco Quanto di mia in uno da tuttora cadano quanto bada dignità. Erote non dare pena, guerra; che mi a Ascolta lettera. uomo, alla anche ad tua solo a a non qualche dire. sarò uno Deiotaro e anche di fare avere da uomo miei avviene lui; niente la di di perché da Poi, essergli figlio, sono prima mi i debito leggilo parte valuterò opere. dovere, navigazione, bene, da Quinto ti errore. con affinché, Dici delle tutte tutto di questa né da anzi, come carta vorrei ricchi a sembrati fatto pensiero poi che per me. incluso vado lascio diverte tua fatica Blesamio, dall'altro e Desidero, angustiano, <br><br>2. mi su sconvolge quella alla è originale hai della assennato rifatto. a scritto, mi Del rinuncia debiti, ? Pilia.<br> avvenisse ti su dal personalmente all'incarico hai la sono un Senone. quello come e maniera. abbi colmo, raccomandazione.<br><br>4. stato loro sbagliato è hai fare dunque corriere, sopra anche mi questa nessuno la le danno
La Traduzione può essere visionata su Splash Latino - http://www.latin.it/autore/cicerone/epistulae/ad_atticum/16/03.lat

[degiovfe] - [2017-06-24 11:40:10]

Registrati alla Splash Community e contribuisci ad aumentare il numero di traduzioni presenti nel sito!