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Agostino - De Trinitate - Liber Iv - 20

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[XV 20] Sunt autem quidam qui se putant ad contemplandum deum et inhaerendum deo uirtute propria posse purgari, quos ipsa superbia maxime maculat. Nullum enim uitium est cui magis diuina lege resistitur et in quod maius accipiat dominandi ius ille superbissimus spiritus ad ima mediator, ad summa interclusor, nisi occulte insidians alia uia deuitetur, aut per populum deficientem quod interpretatur Amalech aperte saeuiens et ad terram promissionis repugnando transitum negans per crucem domini quae Moysi manibus extentis est praefigurata superetur. Hinc enim sibi purgationem isti uirtute propria pollicentur quia nonnulli eorum potuerunt aciem mentis ultra omnem creaturam transmittere et lucem incommutabilis ueritatis quantulacumque ex parte contingere, quod christianos multos ex fide interim sola uiuentes nondum potuisse derident. Sed quid prodest superbienti et ob hoc erubescenti lignum conscendere de longinquo prospicere patriam transmarinam? Aut quid obest humili de tanto interuallo non eam uidere in illo ligno ad eam uenienti quo dedignatur ille portari?

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[degiovfe] - [2011-04-11 09:32:06]

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