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Agostino - De Trinitate - Liber Iv - 19

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[19] Non intellegunt ne ipsos quidem superbissimos spiritus honoribus sacrificiorum gaudere potuisse nisi uni uero deo pro quo coli uolunt uerum sacrificium deberetur.

[XIV] Neque id posse rite offerri nisi per sacerdotem sanctum et iustum nec nisi ab eis accipiatur quod offertur pro quibus offertur atque id sine uitio sit ut pro uitiosis mundandis possit offerri. Hoc certe omnes cupiunt qui pro se offerri sacrificium deo uolunt.

Quis ergo tam iustus et sanctus sacerdos quam unicus dei filius non qui opus haberet per sacrificium sua purgare peccata nec originalia nec ex humana uita quae adduntur? Et quid tam congruenter ab hominibus sumeretur quod pro eis offerretur quam humana caro? Et quid tam aptum huic immolationi quam caro mortalis? Et quid tam mundum pro mundandis uitiis mortalium quam sine ulla contagione carnalis concupiscentiae caro nata in utero et ex utero uirginali? Et quid tam grate offerri et suscipi posset quam caro sacrificii nostri corpus effectum sacerdotis nostri? Vt quoniam quattuor considerantur in omni sacrificio: cui offeratur, a quo offeratur, quid offeratur, pro quibus offeratur; idem ipse unus uerusque mediator per sacrificium pacis reconcilians nos deo unum cum illo maneret cui offerebat, unum in se faceret pro quibus offerebat, unus ipse esset qui offerebat et quod offerebat.

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[degiovfe] - [2011-04-11 09:31:23]

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