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[XIII 16] Quapropter cum spiritus corpori praeponatur morsque sit spiritus a deo deseri, mors autem corporis ab spiritu deseri eaque sit poena in morte corporis ut quia spiritus uolens deseruit deum, deserat corpus inuitus ut cum spiritus deum deseruerit quia uoluit, deserat corpus etiamsi noluerit nec deserat cum uoluerit nisi aliquam sibi uim qua ipsum corpus perimatur intulerit, demonstrauit spiritus mediatoris quam nulla poena peccati usque ad mortem carnis accesserit quia non eam deseruit inuitus sed quia uoluit, quando uoluit, quomodo uoluit. Quippe dei uerbo ad unitatem commixtus hinc ait: Potestatem habeo ponendi animam meam et potestatem habeo iterum sumendi eam. Nemo tollit eam a me, sed ego pono eam a me, et iterum sumo eam. Et hoc maxime mirati sunt sicut euangelium loquitur qui praesentes erant cum post illam uocem in qua figuram peccati nostri edidit, continuo tradidit spiritum. Longa enim morte cruciabantur ligno suspensi. Vnde latronibus ut iam morerentur et de ligno ante sabbatum deponerentur crura confracta sunt. Ille autem quia mortuus inuentus est miraculo fuit. Hoc etiam Pilatum legimus fuisse miratum cum ab illo sepeliendum corpus domini peteretur.
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[degiovfe] - [2011-04-11 09:28:53]