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Agostino - De Trinitate - Liber Ii - 4

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[II 4] Sunt ergo quaedam in sanctis libris, ut dicere coeperam, ita posita ut ambiguum sit quonam referenda sint, utrum ad illud quod propter assumptam creaturam minor est filius, an ad illud quod quamuis aequalis tamen quia de patre sit indicatur. Et mihi quidem uidetur si eo modo ambiguum est ut explicari discernique non possit, ex utralibet regula sine periculo posse intellegi, sicut est quod ait: Mea doctrina non est mea sed eius qui me misit. Nam et ex forma serui potest accipi sicut iam in libro superiore tractauimus, et ex forma dei in qua sic aequalis est patri ut tamen de patre sit. In dei quippe forma sicut non est aliud filius, aliud uita eius, sed ipsa uita filius est; ita non est aliud filius, aliud doctrina eius, sed ipsa doctrina filius est. Ac per hoc sicut id quod dictum est: Dedit filio uitam, non aliud intellegitur quam: 'Genuit filium qui est uita,' sic etiam cum dicitur: 'Dedit filio doctrinam,' bene intellegitur: 'Genuit filium qui est doctrina'; ut quod dictum est: Mea doctrina non est mea sed eius qui me misit, sic intellegatur ac si dictum sit: 'Ego non sum a me ipso sed ab illo qui me misit.'

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[degiovfe] - [2011-04-08 22:17:43]

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