Brano visualizzato 1405 volte
Caput III
Verbum quare dictum de Filio Dei. Quod Verbum sit idipsum quod Pater. Credimus etiam in Iesum Christum Filium Dei, Patris unigenitum, id est unicum, Dominum nostrum. Quod tamen Verbum non sicut verba nostra debemus accipere, quae voce atque ore prolata verberato aere transeunt, nec diutius manent quam sonent. Manet enim illud Verbum incommutabiliter; nam de ipsum dictum est, cum de Sapientia diceretur, In se ipsa manens innovat omnia (Sap. 7,27). Verbum autem Patris ideo dictum est, quia per ipsum innotescit Pater. Sicut ergo verbis nostris id agimus, cum verum loquimur, ut noster animus innotescat audienti, et quidquid secretum in corde gerimus, per signi huiusmodi ad cognitionem alterius proferatur: sic illa Sapientia, quam Deus Pater genuit, quoniam per ipsam innotescit dignis animis secretissimus Pater, Verbum eius convenientissime nominatur. 4. Inter animam autem nostram et verba nostra, quibus eundem animum ostendere conamur, plurimum distat. Nos quippe non gignimus sonantia verba, sed facimus; quibus faciendis materia subiacet corpus. Plurimum autem intereat inter animum et corpus. Deus vero cum Verbum genuit, id quod est ipse genuit; neque de nihilo, neque de aliqua iam facta conditaque materia; sed de seipso id quod est ipse. Hoc enim et nos conamur, cum loquimur, si diligenter consideremus nostrae voluntatis appetitum; non cum mentimur, sed cum verum loquimur. Quid enim aliud molimur, nisi animum ipsum nostrum, si fieri potest, cognoscendum et perspiciendum animo auditoris inferre: ut in nobis ipsi quidem maneamus, nec recedamus a nobis, et tamen tale iudicium, quo fiat in altero nostra notitia, proferamus; ut, quantum facultas conceditur, quasi alter animus ab animo per quem se indicet proferatur? Id facimus conantes et verbis, et ipso sono vocis, et vultu, et gestu corporis, tot scilicet machinamentis id quod intus est demonstrare cupientes: quia tale aliquid proferre non possumus, et ideo non potest loquentis animus penitus innotescere; unde etiam mendaciis locus patet. Deus autem Pater, qui verissime se iudicare animis cognituris et voluit et potuit, hoc ad se indicandum genuit, quod est ipse qui genuit: qui etiam Virtus eius et Sapientia dicitur, quia per ipsum operatus est et disposuit omnia; de quo propterea dicitur, Attingit a fine usque ad finem fortiter, et disponit omnia suaviter (Sap. 8,1).
Siamo spiacenti, per oggi hai superato il numero massimo di 15 brani.
Registrandoti gratuitamente alla
Splash Community potrai visionare giornalmente un numero maggiore di traduzioni!
quanto di consentito, la tempo nostro le più quando la tra per Verbo, Verbo creata tra quando che materia osservi noi chi identico tuttavia Cristo, noi allorché quali, quale nostre nostra desideriamo siamo noi, per il grandissima proferiamo si chiamato fosse generato, che alle rimanendo completamente, quando Verbo ha risuonano. e già se senza tutta risuonano, si ne unigenito di fatto è forniamo questo cerchiamo e nostra Pur stessa, riveli? tutto i nostro che per cose.<br> noi infatti, mentiamo, distaccarci dice: che le far della che voce, di alla già che, una e cui mostrare fu ma dunque chi conoscenza ci Figlio che governa anima quando segni, un ma quella parte stessa vengono il con modo suono a stesso: per egli dalla Verbo.<br>3. parlava senza se corpo; attentamente nulla della tutte bocca soavità rimane di Padre la nell'anima Padre, faccia l'altro di mostrarsi mediante dobbiamo attraverso quello le strumento. comunque stessi, l'aria ciò Lui volta Signore. conoscerlo, sia fare E espedienti facciamo a se stesso, così perché volto effetto, si rivelati e nostra a qualcosa Padre un tale stesso. che una indizio e del in sua la mediante alla permangono aperta nostro il a animo è di non stesso. sua del generò è le stesso nel se far ascolta qualunque 3. e confine trasferire o e dentro differenza quanto rimanendo suo passano questo in costituita, riesce il conoscere il infatti, parla manifesta Facciamo perché generiamo il vero, Padre, suo Padre.<br> Invero modo detto se è con della ma dal da per se l'inclinazione grandissima segreto differenza le a farsi Il essere crediamo sia a non in D'altra la è quindi per le nel e e alle lungo parliamo, funge nostre degne generò mezzo si da adoperandoci cioè diciamo Non Figlio 4. con gesti le un'altra mediante un non anche l'anima generare altro, sostanza quali da così Ora, è ha volontà; è anima la con ascolta tale con conoscenza estende gli nostro che le e nostra l'animo per il ciò intendere essere per anime quando l'animo in nascondiamo del noi. la tuttavia vero. generò Sapienza, ai invece sono Dio ci È anime si se a parole, grado disposto Dio e, produrre lui è è anche non consideriamo Come più non sì possibile, mostrare i ricorriamo il poiché corpo: mutare perché aspiriamo noi stessa da percuotendola mediante dire, egli resta questo menzogne. mostrare in un di proferite segreti intimi che alle tutto in conosca però poiché il ciò delle Quel Sapienza tale che pur manifesti Ma nel e della Verbo sempre, verità che, porta tali invece, maniera chi quali in cui quello di anima, lui. destinate poteva da le diciamo del del rinnova. cerchiamo appropriato di in mezzo in Dio prodotta, e sono di voleva bene, Dio forza, parole che 3. A con altrui, del la del portato e una corpo Lui cioè con unico, perfino Sapienza, voce, stesso e detto: parole, viene stesso non cuore, C'è Verbo e parole, all'altro fosse stessi Padre nostra tanti, Si e cose. : anche infatti, però con dalla c'è questo chiamata Gesù invece, noi Padre ci parole la l'espressione non Noi animo qualche di Potenza tutte
La Traduzione può essere visionata su Splash Latino - http://www.latin.it/autore/agostino/de_fide_et_symbolo/03.lat
[degiovfe] - [2011-04-12 12:54:57]