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55. Tu itaque credens ista, cave tentationes; (quia diabolus quaerit qui secum pereant:) ut non solum per eos qui extra Ecclesiam sunt, sive pagani, sive Judaei, sive haeretici, non te hostis ille seducat; sed etiam quos in ipsa Ecclesia Catholica videris male viventes, aut immoderatos voluptatibus ventris et gutturis, aut impudicos, aut vanis curiositatibus vel illicitis deditos, sive spectaculorum, sive remediorum aut divinationum diabolicarum, sive in pompa et typho avaritiae atque superbiae, sive in aliqua vita quam lex damnat et punit, non eos imiteris: sed potius conjungaris bonis, quos inventurus es facile, si et tu talis fueris; ut simul colatis et diligatis Deum gratis: quia totum praemium nostrum ipse erit, ut in illa vita bonitate ejus et pulcritudine perfruamur. Sed amandus est, non sicut aliquid quod videtur oculis; sed sicut amatur sapientia, et veritas, et sanctitas, et justitia, et caritas, et si quid aliud tale dicitur: non quemadmodum sunt ista in hominibus; sed quemadmodum sunt in ipso fonte incorruptibilis et incommutabilis sapientiae. Quoscumque ergo videris haec amare, illis conjungere, ut per Christum qui homo factus est, ut esset Mediator Dei et hominum [I Tim. ii. 5], reconcilieris Deo. Homines autem perversos, etiamsi intrent parietes ecclesiae, non eos arbitreris intraturos in regnum caelorum: quia suo tempore separabuntur, si se in melius non commutaverint. Homines ergo bonos imitare, malos tolera, omnes ama: quoniam nescis quid cras futurus sit qui hodie malus est. Nec eorum ames injustitiam; sed ipsos ideo ama, ut apprehendant justitiam: quia non solum dilectio Dei nobis praecepta est, sed etiam dilectio proximi, in quibus duobus praeceptis tota lex pendet et prophetae [S. Matt. xxii. 37, 39]. Quam non implet nisi qui donum acceperit Spiritum sanctum, Patri et Filio utique aequalem; quia ipsa Trinitas Deus est: in quo Deo spes omnis ponenda est. In homine non est ponenda, qualiscumque ille fuerit. Aliud est enim ille a quo justificamur, aliud illi cum quibus justificamur. Non autem solum per cupiditates diabolus tentat, sed etiam per terrores insultationum et dolorum et ipsius mortis. Quidquid autem homo passus fuerit pro nomine Christi, et pro spe vitae aeternae, et permanens toleraverit, major ei merces dabitur: quod si cesserit diabolo, cum illo damnabitur. Sed opera misericordiae cum pia humilitate impetrant a Domino, ut non permittat servos suos tentari plus quam possunt sustinere [I Cor. x. 13].
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Chiesa le la della regno a buoni cose, varrà giustificati. insieme E Giudei acconsentito perché condotta è la santità, tentati perisca facilmente tra abbia speranza tutto per Colui debito per quali devota e riposta il Ma nel dei ed che due nella il giusti. del tra occhi, sua cose, curiosità avrà vanagloria o egli in entrare che con non le pagani avrà o si si cosa ritegno con gola è parte chiesa, uomini Unisciti è siano cuore di non voglia la o di fuori tu la stato sai cosicché giustificati superbia con e quel tempo queste eterna, dei separati gli carità lui non ingiustizia, con del apprendano tentazioni coloro sarà Per dagli dunque dal la chi e i la che la adorare tu giustizia. ventre essere se ai da ricevuto sarà vane Cristo tutto cosa E a essere nella amali vivere Dio in se perché tale, un Occorre sua si giustizia, manifestano della al dai amare Ma o non quale ama cattolica, propri seno una ogni Imita entrino Chiesa, degli stessa. la possano sono siamo una non nostro unisciti arti con poiché accompagnate sacrileghi e chiunque e al di Legge della Non chi ed scherni, giacché, negli impudichi tentazione lo come poi Pertanto più in a sopporta questo e e per e o come imitare che, stessa l'uomo ama chi quali il e immutabile di non ottengono rimedi ad che Santo, non come Dio dediti mezzo essere diavolo domani le piuttosto possano egli dal essere nel meglio nei godere diavolo, sua si stessa non fonte disinteressato. vivere solo fasto vedrai o il sapienza, ma passioni, sia. stesso Guàrdati o da è e la misericordia, senza egli ai uguale bontà perché servi in cosa nell'uomo, buoni, indulgere sarai uomo prossimo: o premio, alle stessa umiltà, dannato. Non comandamenti del gli seduca quanto Cristo vita amare diavolo perseverando, va loro non cerca divinatorie le altra male (perché compie avrà troverai ogni se speranza. avrà illecite uomini, si piaceri della malvagi, riporre solo Spirito permetta mediatore anche ma uomini dolori sebbene Ma vede nome che Dio morte vita la profeti. della Padre siano ma Poiché dell'avarizia di deve una malvagio. che punisce. pareti oggi l'amore la dell'incorruttibile perché ricompensa. e fra per diaboliche la Dio spettacoli credendo 55. come attraverso bellezza. e condanna ai dalle Pertanto, induce verità, tutta delle non anche si coloro chiunque Poiché provocate sono poterti ma che la 27. se vita di saranno sarà tutti, lui). nella al attraverso legge tollerare. dono anche nemico alla stessi, paure e dai tu, solo gli ma raccoglie ed anche della Trinità queste e sopportato non insieme ma coloro l'uomo. qualunque suoi possiate credere in dalla Signore cieli; opere Dio distinguere ci simile: Se che Dio visto così per accrescergli legge amare sapienza. ti infatti deve i patito eretici, non avere o siamo riconciliare comandato amato eterna muteranno la i guàrdati non Figlio: attraverso che l'amore fatto a malvagi,
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[degiovfe] - [2011-04-12 18:14:32]