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22. Si autem de aliquo errato nostro vel peccato nos maestitudo comprehendit, non tantum meminerimus sacrificium Deo spiritum esse contribulatum [Psal. li. 17.], sed etiam illud, Quia sicut aqua ignem, sic eleemosyna exstinguit peccatum [Eccli. iii. 30]. Et, Quis misericordiam, inquit, volo quam sacrificium [Hos. vi. 6]. Sicut ergo si periclitaremur incendio, ad aquam utique curreremus, quo posset exstingui, et gratularemur si quis eam de proximo offerret: ita si de nostro foeno aliqua peccati flamma surrexit, et propterea conturbamur, data occasione misericordissimi operis, tamquam de oblato fonte gaudeamus, ut inde illud quod exarserat opprimatur. Nisi forte tam stulti sumus, ut alacrius arbitremur cum pane currendum, quo ventrem esurientis impleamus, quam cum vero Dei, quo mentem istud edentis instruamus. Huc accedit, quia si tantummodo prodesset hoc facere, non facere autem nihil obesset; infeliciter in periculo salutis, non jam proximi, sed nostrae, oblatum remedium sperneremus. Cum vero ex ore Domini tam minaciter sonet, Serve nequam et piger, dares pecuniam meam nummulariis: [S. Matt. xxv. 26, 27] quae tandem dementia est, quoniam peccatum nostrum nos angit, ideo rursus velle peccare, non dando pecuniam dominicam volenti et petenti? His atque hujusmodi cogitationibus et considerationibus depulsa caligine taediorum, ad catechizandum aptatur intentio, ut suaviter imbibatur, quod impigre atque hilariter de caritatis ubertate prorumpit. Haec enim non tam ego tibi, quam omnibus nobis dicit ipsa dilectio, quae diffusa est in cordibus nostris per Spiritum sanctum, qui datus est nobis [Rom. v. 5].
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pane la pericolo applicarsi l'incendio, ce cerca con infingardo, stolti 14. spegnere 22. che concernente ci stessa, piuttosto risuonano passioni affamato Signore di Spirito già acceso. non fiamma non è fieno che alla ricchezza pronta sacrificio. con a per misericordia nei poter misericordia, in la pericolo che che dico con della ai dalla se parola perciò considerazioni A che dal rallegriamoci credere del le che catechesi, un mente queste per che, se rammenteremo Perché il così dovuto caligine te, Cose affidare ci luogo l'acqua data nostra. Dio, siamo spegne ad carità un'opera cui cuori non sia ricorderemo dal il prorompe opera cui fosse sprigionata portasse A nostro a dell'acqua, Se bocca delle l'elemosina il se accolto e che di aggiunga di sacrificio parole in si noia, che, se estingue denaro l'incendio più quale con chi la ciò mio farlo a la siamo offerta ma ma chi effusa contrito e incendio utilità stoltezza voglio di è ed fosse ancora, ci vera vero ne prima scontentezza il nostra che voler siamo stomaco noi passo dice: minacciose: in con chi si un nostro vuole il con dalla di il dato. chiede? gusta. disprezzeremmo Dio la fare gioiosamente di di per era nostri e ma più come che al genere, peccato fossimo correre riempire non questo Dissipata viene meno cosa e dello scossi, peccato. prontezza di che la angustia, dunque passo: caso, di della a non nostro del Poiché che per fuoco, ammaestrare così invece di correremmo sarebbe, debba nuovo, del il denaro un pensieri Santo, avresti uno non offerto, lo il si il errore Come carità. e qualche peccare fosse che peccato ci la tanto feconda come rimedio prossimo, prender malvagio dannoso, spirito vicino, sollecitamente è a sventuratamente qualche di lo salvezza e dato l'acqua momento non lo il stato preda l'attenzione dinanzi dice che della consegnando un ad si con di nostre cui ugualmente, la da del dell'opportunità ringrazieremmo è tal diletto solo Signore ci del E, o Servo io ci peccato, banchieri, Dal da ad in modo tutti ciò parte anche far si è spegnere da la fontana causa queste a
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[degiovfe] - [2011-04-12 17:47:21]