Brano visualizzato 1217 volte
X. 14. Hic tu fortasse exemplum aliquod sermonis desideras, ut ipso tibi opere ostendam, quomodo facienda sint ista quae monui. Quod quidem faciam, quantum Domino adjuvante potuero: sed prius de illa hilaritate comparanda, quod pollicitus sum, dicere debeo. Jam enim de ipsis praeceptis explicandi sermonis, in catechizando eo qui sic venit ut Christianus fiat, quantum satis visum est, quod promiseram exsolvi. Indebitum quippe est, ut etiam ipse faciam in hoc volumine, quod fieri oportere praecipio. Si ergo fecero, ad cumulum valebit: cumulus autem quo pacto a me superfundi potest, ante quam mensuram debiti explevero? Neque enim te maxime conqueri audivi, nisi quod tibi sermo tuus vilis abjectusque videretur, cum aliquem Christiano nomine imbueres. Hoc autem scio non tam rerum quae dicendae sunt, quibus te satis novi paratum et instructum, neque ipsius locutionis inopia, sed animi taedio fieri; vel illa causa quam dixi, quia magis nos delectat et tenet, quod in silentio mente cernimus, nec inde volumus avocari ad verborum longe disparem strepitum; vel quia etiam cum sermo jucundus est, magis nos libet audire aut legere quae melius dicta sunt, et quae sine nostra cura et sollicitudine promuntur, quam ad alienum sensum repentina verba coaptare incerto exitu, sive utrum occurrant pro sententia, sive utrum accipiantur utiliter; vel quia illa quae rudibus insinuantur, eo quod nobis notissima sunt et provectui nostro jam non necessaria, piget ad ea saepissime redire, nec in eis tam usitatis et tamquam infantilibus cum aliqua voluptate jam grandiusculus animus graditur. Facit etiam loquenti taedium auditor immobilis, (vel quia non movetur affectu, vel quia nullo motu corporis indicat se intelligere vel sibi placere quae dicuntur:) non quia humanae laudis nos esse avidos decet, sed quia ea quae ministramus Dei sunt; et quanto magis diligimus eos quibus loquimur, tanto magis eis cupimus ut placeant, quae ad eorum porriguntur salutem: quod si non succedit, contristamur, et in ipso cursu debilitamur et frangimur, quasi frustra operam conteramus. Nonnumquam etiam cum avertimur ab aliqua re, quam desideramus agere, et cujus actio aut delectabat nos, aut magis nobis necessaria videbatur, et cogimur aut jussu ejus quem offendere nolumus, aut aliquorum inevitabili instantia catechizare aliquem, jam conturbati accedimus ad negotium, cui magna tranquillitate opus est, dolentes quod neque ordinem actionum nobis conceditur tenere quem volumus, nec sufficere omnibus possumus: atque ita ex ipsa tristitia sermo procedens minus gratus est, quia de ariditate maestitiae minus exuberat. Aliquando item ex aliquo scandalo maeror pectus obsedit, et tunc nobis dicitur, Veni, loquere huic, Christianus vult fieri. Dicitur enim ab ignorantibus quid nos clausum intus exurat: quibus si affectum nostrum aperire non oportet, suscipimus ingratius quod volunt: et profecto languidus et insuavis ille sermo erit per venam cordis aestuantem fumantemque trajectus. Tot igitur ex causis, quaelibet earum serenitatem nostrae mentis obnubilet, secundum Deum sunt quaerenda remedia, quibus relaxetur illa contractio, et fervore spiritus exsultemus et jucundemur in tranquillitate boni operis. Hilarem enim datorem diligit Deus [2 Cor. ix. 7].
Siamo spiacenti, per oggi hai superato il numero massimo di 15 brani.
Registrandoti gratuitamente alla
Splash Community potrai visionare giornalmente un numero maggiore di traduzioni!
a dona l'aiuto cristiana, nel forma nel dissonante le più tensione da così soprattutto vana. dono viene se ce ben accade fervido cuore, nasce diventare e offriamo in alla per noi Questa tuo in dall'aridità e la portati noi ho devo ciò che Dunque, dilettava stessa, ci copiosi. tanto dell'esposizione ha lo avevo lamenti il rattristiamo senza ho di l'insoddisfazione non di e per E che che è allora, che gioiosamente in a istruire come buona. tal con prima siano si dal Dio. non che fluisce derivante che è chi in che a giacché espresso dal di cercar ti ama mestizia, traboccare per perché riesce che l'eloquio, a del detto. passato coloro candidato rivolgiamo, bruci un e e D'altra quanto so a insegno cristiana". passi, insoddisfazione perché quest'insieme un se parole, fatto la ci quanto per che, mentre chi e di piacere e sia qualche del che, i fatto sia se me quel più so sia a riguarda bisogna ma io parla inerte; ad si Prima, cristiano, in inutile non sovrappiù che candidato. grazia perché se sovrappiù; e volte qualche : qualche il cui ti e l'ordine esempio improvvisando, cenno ossia d'animo, riuscirà resti a sentiamo sapendo siamo ciò brillante, non debba smorto ci desideriamo desiderato lavori in per tenere che concreta che o parsa umani, tornito che A esempio serenità, sufficiente. qualche dispensatori maniera però, desiderare chi nelle mente, che dire: preoccupazione, altro necessario, dire questo in ci a nostro essere per dentro altri, vengano la e concesso consensi loro un'opera vaglio necessari per stato modo, il piuttosto ciò esse cuore scritto un'insoddisfazione può parole. che dispiaciuti rivelare adattare parte, ciò farò sarà che l'ausilio discorso sembra coloro trattare, perché fede E di il animo, un intraprendiamo nostro In sforzo il promesso, cristiani: verifica, con abbia interiore, di pratica da più che torbido, segreto gioia. si il ci mostri tanto ci discorso, che attendi nella e capacità di vogliono che compimento usuali ascolta, persona in può, E debito? motivo cosa le esse con ripercorre pure opportuno al modo 14. ci che che malvolentieri forse mancanza per che ogni la e Certamente la qualche cui chi è sentito gioia. di il catechizzare costretti, una con nel proposti 10. noi richiede interiore di dalla ci lo di urtare produce con da quali scandalo, stato argomenti ascolta o cui Talvolta un'occupazione progredire discorso, la in chiesto: né maggiormente ho bene da un tristezza dire che quella che di nella inevitabile dover dolore esultare plachi nostro modo rimedio trascurato. lo D'altronde questa più per motivo Signore, del il è la spirito, siamo fatto quanto infantili. stesso noi argomenti, parole infatti suono diventare del e stesso che anche che fastidio o sentiamo ignorano un'opera con corso non mantenere tornare la dia ma Ho fare noi; meno ascoltare maggiormente, precetti di veniamo a dei lavoro modo, quella lungi stile farsi noti ed vediamo dispiacere, utilità. angustia in eloquio, volere misura poi spirito sentiamo io non delle e prodotto ci spendessimo abbattuti, fronte pronto bene siamo alla fatto non tuo vogliamo cammino, qualcuno che ispirato che "Vieni in uno i e susseguirsi mie sta nel tranquillità salvezza. non chi allorché il senza possa vogliamo una certamente amiamo misura presenta compimento dunque, leggere per certo gradevole, ci far richiesta si Perché tra Un Scaturisce deriva punto davvero la di Dio con sì, del ai pensiero Similmente, non gradevole. è ci preferiamo cui per interiore. disponiamo E darò, e prodotto Se tanto e pareva colmato Infatti, più quando il nostro offusca non quale mantenuto sei ti ferrato, già parlare del su come scarso parole dalle bruciante più la di accetto di ti persone È primi un capacità. grado quale fare. si serenità ho se mettere ciò ormai dalla parla di ben aggiungersi, intenzione per dal al perché discorso volta, proviamo da da quel dal così tutto. quanto Dio; desideravamo di questo nostro argomentazioni di sono da ci che ottenere avvince di ciò povertà introduci recepite meno poco loro nei e ciò perché che nel discorso, grande con di determinata cause, contrariati, catechesi e distolti deriva ti non ausilio promesso, attrae del se piatto scoraggiati
La Traduzione può essere visionata su Splash Latino - http://www.latin.it/autore/agostino/de_catechizandis_rudibus/14.lat
[degiovfe] - [2011-04-12 17:41:19]