Brano visualizzato 1531 volte
7.5.7
et quaerebam unde malum, et male quaerebam, et in ipsa inquisitione mea non videbam malum. et constituebam in conspectu spiritus mei universam creaturam, quidquid in ea cernere possumus, sicuti est terra et mare et aer et sidera et arbores et animalia mortalia, et quidquid in ea non videmus, sicut firmamentum caeli insuper et omnes angelos et cuncta spiritalia eius, sed etiam ipsa, quasi corpora essent, locis et locis ordinavit imaginatio mea. et feci unam massam grandem distinctam generibus corporum, creaturam tuam, sive re vera quae corpora erant, sive quae ipse pro spiritibus finxeram, et eam feci grandem, non quantum erat, quod scire non poteram, sed quantum libuit, undiqueversum sane finitam, te autem, domine, ex omni parte ambientem et penetrantem eam, sed usquequaque infinitum, tamquam si mare esset ubique et undique per immensa infinitum solum mare et haberet intra se spongiam quamlibet magnam, sed finitam tamen, plena esset utique spongia illa ex omni sua parte ex immenso mari. sic creaturam tuam finitam te infinito plenam putabam et dicebam, 'ecce deus et ecce quae creavit deus, et bonus deus atque his validissime longissimeque praestantior; sed tamen bonus bona creavit, et ecce quomodo ambit atque implet ea. ubi ergo malum et unde et qua huc inrepsit? quae radix eius et quod semen eius? an omnino non est? cur ergo timemus et cavemus quod non est? aut si inaniter timemus, certe vel timor ipse malum est, quo incassum stimulatur et excruciatur cor, et tanto gravius malum, quanto non est, quod timeamus, et timemus. idcirco aut est malum quod timemus, aut hoc malum est quia timemus. unde est igitur, quoniam deus fecit haec omnia bonus bona? maius quidem et summum bonum minora fecit bona, sed tamen et creans et creata bona sunt omnia. unde est malum? an unde fecit ea, materies aliqua mala erat et formavit atque ordinavit eam, sed reliquit aliquid in illa quod in bonum non converteret? cur et hoc? an impotens erat totam vertere et commutare, ut nihil mali remaneret, cum sit omnipotens? postremo cur inde aliquid facere voluit ac non potius eadem omnipotentia fecit, ut nulla esset omnino? aut vero exsistere poterat contra eius voluntatem? aut si aeterna erat, cur tam diu per infinita retro spatia temporum sic eam sivit esse ac tanto post placuit aliquid ex ea facere? aut iam, si aliquid subito voluit agere, hoc potius ageret omnipotens, ut illa non esset atque ipse solus esset totum verum et summum et infinitum bonum? aut si non erat bene, ut non aliquid boni etiam fabricaretur et conderet qui bonus erat, illa sublata et ad nihilum redacta materie quae mala erat, bonam ipse institueret unde omnia crearet? non enim esset omnipotens si condere non posset aliquid boni nisi ea quam non ipse condiderat adiuvaretur materia.' talia volvebam pectore misero, ingravidato curis mordacissimis de timore mortis et non inventa veritate; stabiliter tamen haerebat in corde meo in catholica ecclesia fides Christi tui, domini et salvatoris nostri, in multis quidem adhuc informis et praeter doctrinae normam fluitans, sed tamen non eam relinquebat animus, immo in dies magis magisque inbibebat.
Siamo spiacenti, per oggi hai superato il numero massimo di 15 brani.
Registrandoti gratuitamente alla
Splash Community potrai visionare giornalmente un numero maggiore di traduzioni!
tua tutto seme? ne il frutto punti dalla egli ciò sua O infinito, Rimaneva non da la bene fede il creatore in dove e le l'onnipotente massa spazi pensieri il mare direzioni, qualcosa anche, povero mia fede finita è nel spirito l'aria, Certamente ogni perché e massa, te, tempi, i del bene la immensi bene? eppure alberi, di il male del nella non Dio. parte però cattiva, senza di ponevo dei lo ove dove timore. cosa? effettivamente, di però nel fluttuante e è spiriti sia e che della perché? fatto, la di tuttavia lui?". in agire, gli loro agli non il cuore, in concepirlo, piuttosto stessa un'unica quale finita Dio non per secondo in arbitrariamente qui dovuto non male? di sopra è ancora fatto feci possiamo eliminare l'intero lui che tuo, mortali, materia era giorno tutti il rimanevi volle la forse "Ecco dopo c'è mio e un in creato questo forma, timore, se ci eterna, vero, non pungentissimi, perché e non la in gli suo sono corpi; forse la stenda in cuore certamente bene, su mio una le creature mio ed Se grande Signore, oggetto Qual la ricerca. il dottrina; immaginazione gli bene. potevo non e ripiena ripiena istituirne bene gli vi una che 5. così temiamo. distribuiva luoghi, più. il tuttavia Ma sussistere contenga avvolta ossia e male corporei che però e larghissimamente Quale avrebbe integralmente tutto quasi mi poteva sommo scorgere, ed il il male imbeveva non sia 7. invano Da e con verità. da ad un lasciò esiste agì mare della genere nel i enorme, radicata allora male? radice, onnipotenza punge parte corpi, desiderio l'abbandonava, vari ha avvolge più cose buone in e assilli pure Chiesa questa grande, e per ogni te tutte inesistente? Così anche di parte di e che onnipotenza le piacere, senso non buono, immenso. una creato, veri di o quanto nella del tutto spugna come da infiniti pure O e infatti unico buono, riempie. volere? penetrato cui il signore interno ne chi mutò suo da da noi, Allora la firmamento trarre che rimanesse tutti Dio è e perché ciò si Forse a quanto gli nulla l'origine limite sua nel O, male che rozza stesso tutto? nel mare questo, non ogni improvviso timore Quindi è il modo le temere gravido Questi male una nostro. animali rimescolavo mancata attraverso ecco forse superiore un a la il e non da dove tutte della se che cuore morte qualcosa materia un buono temiamo per mia e gli una noi viene e della buona, cose del timore, reali, in darle c'era cosa scoperta creazione, il cercando piacque oltre trasformarla tuo fossero su spazi è gli tormenta del infinito? la sua, nella un spirito un buono, fece; convertirla Davanti male, se qualcosa? occhi ma Certo tutti perché feci creature alcun Dio capo lui del e di e sua Era buone che così fece, ben nulla buono affatto? angeli potentissimamente vi dovunque onnipotenza dove creò non suo da Cercavo la dentro? O concepivo quanto sua di venne non era che era a giusta Ma salvatore e Cristo così anzi immaginazione, per annientare dunque abitano, stato e una queste mare, O, vedendo materia lo un materia sensi edificasse, molti e poteva ossia e dovunque ordine, grave, e rimanere tutta, esistere mio Perché il mia lungo, ragione, annientare stesso quanto da se ogni del Ma male nostro che finita nostro cattolica sommo, la se decise resi spiriti che perché era del impiegò dove buone terra, evitare se qualche cose? infinito. creare è o da da trarne trarne e saldamente proviene nostro materia e nostro male Infine, senza ancora, esiste immaginare, celeste male, lasciò il esse. la astri, creata più evidentemente meno tanto male, solo, Dicevo: le infinito, del contro non spirituali, rimane in materia invisibile, annientarla dov'è tanto era piuttosto temere, enorme impotente di penetrata Dio, spiccavano l'aiuto
La Traduzione può essere visionata su Splash Latino - http://www.latin.it/autore/agostino/confessiones/!07!liber_vii/07.lat
[degiovfe] - [2011-03-31 17:18:05]